Gli Iced Earth.
Sarebbe molto difficile, anzi credo impossibile riuscire ad affibbiare un genere ben definito a questa band, capace di fondere Heavy, Thrash e Power metal formando un piacevolissimo stile tutto loro.
Purtroppo non tutti apprezzano la band di Schaffer, che però in ormai quindici anni di attivita è riuscita sfornare dei grandissimi lavori come "The Dark Saga", il triplo cd live monumentale "Alive In Athen" ma soprattutto lo splendido "Something Wicked This Way Comes".
Ci terrei a presentarvi proprio quest'ultimo, uscito nel 1998 e registrato da una band che al suo interno annoverava, oltre al capo assoluto John Schaffer e l'ormai punto fisso Mattew Barlow solo la new-entry James McDonough.

Siamo di fronte ad un album che alterna piacevolmente canzoni sostenute a struggenti ballad, fino ad arrivare alla splendida trilogia finale, che poi da anche il nome all'album.
Ad aprire le danze ci pensa "Burning Times", canzone che tratta dell'inquisizione spagnola e che grazie ai suoi riffs granitici si presenta come un'ottima opener e che lascia il posto alla successiva "Melancholy (Holy Martyr)", prima ballad del disco, da molti considerata uno dei capolavori della band grazie alla sua malinconia, creata anche dal testo che parla delle ultime ore di sofferenza vissute da Gesù Cristo... Non c'è neanche il tempo di riprendersi che l'aggressività di "Disciples Of The Lie" è pronta a trasportarci di nuovo nel girone della cattiveria, per poi tornare alla tristezza della splendida "Watching Over Me", scritta da Schaffer in ricordo di un suo amico morto in un incidente stradale e che a mio avviso si presenta come la miglior canzone di questo lavoro.
Con la quinta canzone, cioè "Stand Alone" ritorna (anche se breve) tutta la grinta degli Iced Earth, ma come di consueto arriva il momento della ballata con "Consequences", capace di calmarti con le sue struggenti melodie ed un Barlow che offre una prestazione a dir poco eccezionale per arrivare alla cattiveria di "My Own Saviour", probabilmente il pezzo più violento dell'album che continuera l'alternanza di canzoni calme e più sontenute con la buona "Reaping Stone", la sensazionale strumentale "1776" per poi arrivare a "Blessed Are You", contraddistinta da un inizio lento, per poi esplodere nei soliti ritornelli distorti...
Anche questa volta la conclusione dell'album è data a una trilogia, che parte con l'alternanza di parti melodiche a parti distorte di "Prophecy" e, seguita a ruota da "Birth Of The Wicked" finisce con i dieci minuti di "The Coming Curse", con la quale termina questo grandioso album...

Probabilmente questo "Something Wicked This Way Comes", almeno a mio parere può essere considerato l'apice della carriera degli Iced Earth, complice anche la straordinaria forma dei suoi componenti dove troviamo un John Schaffer ispiratissimo ed un Barlow che, con la sua voce è offre delle prestazioni davvero sensazionali che hanno fatto si che quest'album entrasse tra i classici del metal, anche se in molti non lo considerano tale.

In fine grandissimo lavoro, da consigliare a tutti coloro che vogliono avvicinarsi a nuovi stili lontani dai soliti schemi o che magari vogliono conoscere questa grandissima band...

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