Il Giardino dei semplici-Le Favole del Giardino (1977)
Diciamo la verita': sembra che in Italia negli anni settanta la musica pop passasse per due soli rubinetti: o quello del folk cantautorale impegnato (spesso al caviale) (Guccini, De Gregori, Lolli, ecc.), o quello del rock progressive (PFM, Banco, Area, ecc.). Guai a dire che c'era una terza via, guai ad affermare che c'erano una serie di gruppi che hanno fatto storia e vendite da capogiro, perché si incorre nella gogna, nel vituperio, oggi che sono tutti fighetti esoterici ed esterofili marci, oggi che si sforano 107 recinzioni agli IronMaiden. I Cugini di Campagna, i Collage, gli Alunni del Sole, i Santo California, la Bottega dell'Arte, gli Homo Sapiens, tentarono appunto questa strada di recupero della tradizione melodica italiana creando un filone alternativo ai suddetti. E non tutto era da buttare. Come la canzone regina di quest'album del Giardino dei Semplici, la bellissima "Miele", che nel sorella gemella di Bella da morire degli Homo Sapiens, vincitrice del festival sanremese del 1977.
Se cantando il classico napoletano "Tu can non chiagne" del 75 vendette un milione di copie, con "Miele" firmata da Bigazzi-Savio, il Giardino dei Semplici spopolò letteralmente, e nonostante il quarto posto al festival, in estate la canzone era ancora gettonatissima nei juke box e trasmessa in continuazione da tutte le radio libere italiane. Un pomeriggio estivo sbadito e confuso ricordo che ero con una ragazza a prendere il sole in una terrazza condominiale a Fregene e dal jukebox del baretto sottostante arrivavano le magiche note di questa canzone, mentre le nostre labbra si univano a francobollo:
Miele,
Era il colore/dei nostri corpi addormentati/sotto il sole
Sulle tue labbra/c'era un sapore che non ho scordato mai...
Miele,
Le nostre fughe/e si tornava lenti come tartarughe.
Quella sera che inventai il tuo nome/già cadevano le prime stelle
Miele,com'eri bella...
E l'estate ancora sa/di miele
Anche se io senza te/sto male con me
C'è un'altra e potrei far l'amore
Ma non è Miele.....
Miele (Quale treno prenderai)
Era il colore (Quando arrivi,chiamami se puoi)
Dei nostri corpi addormentati sotto il sole (Forse lì m'innamorai)
Sulle tue labbra c'era un sapore che non ho scordato mai...
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