Quando si dice che l'Italia (in questo preciso caso, sarebbe meglio dire, grazie "alla Bulgaria") ebbe un ruolo seminale (...aehm), di primo piano, sulla corposa scena avanguardistica/musicale di marca danzereccia mitteleuropea, si rasenta davvero la millimetrica (o centimetrica, fate Voi) precisione.

Prima di intraprendere la folgorante monocromatica (red light) ascesa (...o discesa, fate vobis) "artistica" nota ai più, la gentile poco-meno-che-ventenne signorina Staller gettò, con questo fondamentale omonimo debutto, le cementizie basi per uno degli assoluti capisaldi della fervida scena seventies/trash-danzereccia tricolorica (...altro che fratelli La Bionda). Abbandonate le redini di un auscultatissimo/chiacchieratissimo (soprattutto dagli imbizzarriti rappresentanti del NON-gentil sesso) radio-show notturno (Voulez Vous Coucher Avec Moi), il quale costrinse milioni di allarmate mogli et fidanzatine alla radiofonica/soppressione, la gentilizia Ilona si gettò a capofitto in questa opera-omnia, densa di perle inenarrabili et potenziali Hit squassa-classifiche.

Tra gli episodi più riusciti e forieri di successivi modus operandi, segnalerei (...de gustibus) la performante "Più Su Sempre Più Su", "Cavallina Cavallo" (molto lisergica, nel suo incedere) o ancora la incalzante/seducente (soprattutto a livello lirico/testuale) "Pane, marmellata e Me". Dopo questo proemiale episodio di fine anni '70, si è dovuto lungamente attendere, quasi una decina d'anni, (ma che avrà combinato nel frattempo?), per poter riapprezzare le doti linguistico/canore del successivo (musicale) Ilona-Manifesto intitolato programmaticamente "Muscolo Rosso" (1987 - Boy records).

C'era davvero qualcosa di bizzarro, nell'aria dei foschi seventies...

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