Post hardcore? Mathcore? Industrial Death Metal? Noise?
Nessuno dei quattro.
Le etichette vanno strette agli Ion Dissonance che dopo aver stupito tutti con il precedente “Breathing is Irrilevant”, tornano con un uscita ancora più spiazzante e schizofrenica: come dicevo non si può dare un nome al genere suonato da questi ragazzi canadesi che operano un sincretismo attingendo da diversi generi; la base è certamente un Mathcore in stile Dillinger Escare Plan, ma arricchito da tempi dispari di chiara ispirazione Meshuggah. E per concludere, adoperano nella stesura delle loro tracce un riffing molto simile agli ultimi Gorguts (parlo di “Oscura” e “From Winsdom to Hate”). La voce è potentissima, ai limiti del growling, e ben si adatta al tipo di mood espresso dai nostri.

Ma ciò che stupisce più dell’intero album è la tecnica e l’estremismo sonoro: i riff si incastrano con una precisione mostruosa mentre la batteria snocciola controtempi uno di seguito all’altro mantenendo delle velocità molto elevate. Le doti compositive dei cinque emergono chiaramente in quanto le canzoni sono molto strutturate: a dispetto di quanti dicono che le canzoni sono tutte uguali, io sostengo che siano talmente complesse e intricate da poter essere sciolte e riconosciute solo dopo molti ascolti.

Innovazione estrema: queste le parole che riassumono l’intero disco. Di sicuro è un disco per stomaci molto forti e palati molto fini: ritengo che questa release possa interessare da jazzisti a fan del Brutal Death Metal più tecnico (e ovviamente fan di Converge, Isis, dei sopracitati Dillinger Escare Plan e di tutto il Mathcore in generale).

In chiusura due parole sulla produzione che rende assolutamente giustizia al lavoro dei canadesi. Un album estremo ma meraviglioso che rivisita il post hardcore infarcendolo di una massiccia dose di rabbia e disperazione che lo avvicinano di più ai territori più impervi e oscuri del metal. Il mio giudizio parla chiaro, compratelo.

Elenco tracce e video

01   Play Dead... and I'll Play Along (04:08)

02   O.A.S.D (03:16)

03   Cleansed by Silence (03:39)

04   She's Strychnine (03:30)

05   Nil :: Solaris (02:56)

06   Lecturing Raskolnikov (Or How to Properly Stab an Old Widow) (03:24)

07   You're Not Carving Deep Enough (02:41)

08   Shut Up, I'm Trying to Worry (03:46)

09   Signature (03:15)

10   A Prelude of Things Worse to Come (11:06)

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