Ottimo album sottovalutato questo "Nomzamo" dei britannici IQ. Dopo un esordio assolutamente convincente con "Tales From The Lush Attic", forse un po' trascurato ma degno della rinascita del prog-rock, e la consacrazione con l'oscuro e difficile "The Wake" con le sue atmosfere cupe e ricercate, la band intraprende una strada nuova. L'intenzione era quella di spostarsi verso un sound forse più orecchiabile, più commerciale ma lasciando inalterata la componente progressive.

Può essere che il nuovo cantante Paul Menel, che sostituisce Peter Nicholls (che farà ritorno successivamente), avesse ambizioni anche al successo commerciale, può darsi che in un periodo come gli anni '80 si dovesse rimanere ancorati ad un certo tipo di sound standard per fare successo e vendere qualche copia in più, ma sta di fatto che "Nomzamo" cambia in qualche modo le carte in tavola che avevano reso "The Wake" una perla del neoprogressive. Però non so nemmeno se è corretto parlare di vera e propria virata commerciale. Diciamo che in generale vi è un alleggerimento delle melodie finalizzato a renderle più adatte ad un ascoltatore meno impegnato, ma per descrivere l'album nella sua generalità possiamo dire che alterna episodi che sono dichiaratamente più pop ad altri più spiccatamente progressive. L'album infatti ha finito per dividere la critica fra chi lo considera un tentativo di conquistare le radio e chi invece lo considera una perla del neoprogressive al pari di album come "Misplaced Childhood" dei Marillion e "The Sentinel" dei Pallas. Personalmente io sarei per seguire la seconda schiera che ho citato anche per quello che lo spirito del neoprogressive è: se veramente l'intenzione di tali musicisti era quella di riproporre quelle atmosfere e quelle strutture prog ma di omologarle ad un sound più moderno e magari di non deviare troppo dalla classica impostazione pop-rock anni '80 (i Marillion di Fish insegnano) allora "Nomzamo" deve essere considerato un album importante. Ok, un amante del prog più puro sceglierà qualcos'altro degli IQ (ad esempio "The Wake" oppure "Ever" o magari anche un "Dark Matter"), ma lo spirito generale del neoprogressive qui c'è!

Gli episodi più pop si possono riconoscere in brani come "Promises (As The Years Go By)," "Passing Strangers" e "Screaming". Tre brani pop-rock dal sapore evidentemente eighties che potrebbero ricordare i Genesis più commerciali di quel periodo (soprattutto la terza citata, dove si affacciano influenze synthpop). Non saranno brani capolavoro ma altri brani si possono tranquillamente elevare a perle di neo-prog: ad esempio la titletrack "Nomzamo" con il suo incedere delicato, i suoi suoni di tastiere talvolta più delicati e atmosferici talvolta più forti e talvolta anche più "eleganti", ma anche la splendida "Still Life" un bellissimo brano atmosferico dove le tastiere e qualche inserto di sassofono creano un'atmosfera quasi "paradisiaca", che libera il corpo dai pesi e fa sentire "leggeri". Altri brani marcatamente prog sono la conclusiva "Common Ground", delicata sia negli arpeggi di chitarra che nei suoni di testiera, ma anche "Human Nature" il brano più lungo, che ha la caratteristica di essere sì un brano abbastanza dinamico ma che non rinuncia mai ad essere orecchiabile. Discorso a parte invece mi sento di farlo per l'opener "No Love Lost" che si propone come un brano pop-rock orecchiabile da classifica con un ritmo regolare e costante ma non rinuncia assolutamente ad inserire elementi di natura progressive, si ascolti la suggestiva intro e lo stacco melodico centrale e anche alcuni suoni di tastiere.

Quindi ci troviamo di fronte ad un album vario dove le canzoni risultano piuttosto diverse fra loro e ciascuna con una propria identità pur avendo uno spirito che le accomuna. Personalmente comunque credo che il vero episodio commerciale degli IQ sia il successivo "Are You Sitting Comfortably", anch'esso sottovalutato, dove gli episodi più pop sono nettamente superiori a quelli più prog, decisamente pochi. Questo "Nomzamo" ha invece uno spirito ancora evidentemente progressive sebbene siano presenti brani più commerciali.

Complessivamente "Nomzamo" è un ottimo disco che magari non sarà ai livelli dei lavori che pubblicheranno negli anni '90 e 2000 ma che comunque è meritevole di attenzione nonché decisivo per il fenomeno neo-prog. Il voto è un quattro e mezzo che non porto a 5 appunto per il confronto con alcuni lavori successivi. Consigliato!

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