Sono in Italia. Gli Isis sono in Italia. Cribbio non posso perdermeli! E difatti non me li sono persi. Quello che segue vuole essere un piccolo resoconto dello show tenuto all'ottima Officina Estragon di Bologna venerdì 20 maggio 2005.
Cominciamo dall'inizio. Arrivo alle 21.00 fuori dal locale e ci trovo tra sì e no 50 persone. Cristo, vuoi vedere che gli Isis non se li fila nessuno? Sarebbe stato un delitto! Fortunatamente la gente arriverà. Chissà, forse tutti volevano evitare l'esibizione di Tim Hecker.
Tim Hecker... ahahahahahahahah!!!! Scusatemi, non ce l'ho fatta. Sale sul palco vestito che sembra il fratello scemo del Dottor Destino dei Fantastici 4, zoppica, forse per creare inquietudine, ma quella birra che regge in mano un po' rovina l'atmosfera. Venti minuti (forse, non avevo l'orologio) di una sorta di rumore bianco con pochissime variazioni. Yawn. Onestamente, qualsiasi pirla con un pc ed un mixer può fare una cosa del genere. Non serve talento, e nemmeno orecchio musicale, nulla. Mah. Spero che Aaron se lo sia portato dietro per amicizia...
Quando finalmente il palco è sgombrato sale sul palco Justin Broadrick ed un altro che, mea culpa, non conosco... su disco suona Ted Parsons, ma lui è un batterista mentre questo suona il basso... boh.
Comunque, il concerto. Essere passati sopra da uno schiacciasassi deve dare le stesse sensazioni. Peccato che il Mac di Justin fa le bizze, e il primo pezzo (se non erro "Walk On Water") ne risente un po', complice anche il microfono di Broadrick che non funge troppo bene. Chissà perché poi suonano senza un batterista vero ma con una traccia registrata... Vabbè. Il secondo pezzo, la meravigliosa "Friends Are Evil" rimette tutto in sesto, questa volta con "l'altro Aaron" degli Isis dietro il drumkit. Per il seguente pezzo sale sul palco anche "l'Aaron famoso" degli Isis per distruggere ulteriormente i nostri poveri timpani. Set un po' corto ma piuttosto buono.
Infine arrivano loro, quelli per cui penso il 99% della gente era lì. La prima cosa che mi colpisce è Aaron Turner... non lo immaginavo così magro, cristo ha le spalle più piccole delle mie, e sembra debba cascare da un momento all'altro... come farà a urlare in quel modo...
Lo show si apre con "In Fiction" e tutto passa in secondo piano... il gruppo è completamente rapito dalla propria musica, e si lascia trasportare dalle onde sonore che genera, ondeggiando come alberi in preda ad una tempesta. E noi non possiamo fare altrimenti, impotenti di fronte a tanta furia. Ma è furia costruttiva quella degli Isis, non distruttiva, e alla fine sei stanco e spossato, ma felice. E loro anche. Degna di nota, fra tutti i pezzi degli ultimi due dischi, la devastante "Celestial" (The Tower).
Tutto ha una fine purtroppo e quando tornano sul palco è solo per smontare gli strumenti. Turner mette in tasca tutti i cd che i ragazzi gli porgono (chissà in quanti sperano di finire su Hydre Head) e tutti gli altri stringono mani e firmano autografi. Io faccio incetta di cd che mi mancavano (a 12 euro l'uno, cribbio, anche il doppio di remix di Oceanic che ho pagato 23...) e alfine mi dirigo verso casa, con meno soldi in tasca ma con tanto di più nell'anima. Ed un ghigno idiota che ancora non m'è ancora andato via.

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