Londra, mercoledì 25 Luglio 2007. Esco dalla metro ad Embankment, metto il naso in superfice e mi accorgo che ha iniziato di nuovo a piovere. Di fronte a me scorre il Tamigi, sopra nuvoloni grigio-neri mi fanno pensare che la pioggia non smetterà mai. L'aria è fresca, penso al caldo che farà in Italia in questi giorni e mi godo la pioggia che a poco a poco bagna la mia t-shirt degli Stone Roses. Salgo sul ponte, punto l'altra riva e mi incammino verso il Southbank Center, Queen Elizabeth Hall. All'interno uno schermo mi ricorda che stasera saliranno sul palco Isobel Campbell e Mr.Mark Lanegan. Entro con un bel anticipo, mi prendo la mia poltroncina e osservo la gente arrivare. L'età media è decisamente alta.
Alle 7,45 puntuali come un orologio salgono sul palco gli Euros Childs. Sono in due e si girano diversi strumenti, tra questi un sintetizzatore con cui stravolgono alcuni pezzi dall'impronta acustica. Bravi ma decido per una birra, la terza nel giro di due ore.
Torno dentro, tutto è pronto per Isobel e Mark. Sale la band e dietro arrivano loro, si parte con "Deus Ibi Est". Isobel è dolcissima come me l'ero immaginata, Mr. Lanegan è vestito tutto di nero e piegato sul suo microfono canta le sue storie. Mi stende quando omaggia il suo vecchio amico Jeffrey Lee Pierce (R.I.P.) con una interpretazione struggente di "Carry Home". Una ad una scorrono tutte le canzoni di "Ballad of the Broken Seas". Interviene Isobel e per un attimo torno con i piedi per terra, annuncia un nuovo pezzo di cui non riesco a cogliere il titolo ma sono felice pensando ad un altro loro disco. C'è complicità tra i due, forse anche qualcosa di più chissà. L'immagine che mi portano alla mente è quella di Johnny e June ci penso tutto il concerto. Un ora e mezzo che vola via.
Esco, mi compro il loro disco in vinile alla faccia del vostro I-Pod, mi girano ancora per la testa queste due splendide voci, opposte e bellissime. Fuori sta ancora piovendo, the circus is leaving town.
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