Il destino deve aver avuto un odio profondissimo ed immotivato nei confronti degli Ithaca, band di cui si sa davvero poco, che ci ha lasciato un unico album, praticamente un demo, registrato nel peggiore di modi. A tale scadente produzione non corrisponde fortunatamente la qualità della loro musica, soave ed eterea, dolce e malinconica, davvero di grande livello.

"A Game for All Who Know" è un lavoro indubbiamente incasellabile nel filone Progressive, ma permeato di influenze folk con assonanze tipiche del pop inglese di fine anni 60, con ampio uso di chitarre acustiche, impalpabili tastiere e fiati leggeri (flauto) che intervengono a tratti donando un'aura onirica accentuata paradossalmente dalla registrazione approssimativa. L'alternanza di voce maschile e femminile e la presenza di cori e controcanti conferisce all'album un'atmosfera rarefatta e sospesa e richiama scenari solitari e placidi.

L'unica pecca che si può rilevare (a parte la produzione, come detto) è forse l'eccessiva uniformità del disco, che non ha veri guizzi capaci di destare del "torpore" che induce. Se consideriamo, però, questa una deliberata scelta stilistica e valutiamo che "A Game for" dura poco più di mezz'ora, direi che l'obbiettivo è raggiunto pienamente e l'ascoltatore può così sognare senza essere turbato per tutta la durata dell'opera.

Consigliatissimo (per chi riesce a trovarlo!).

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