E l'estate arriva. In un mondo mogio, arriva. Deve arrivare sempre, anche quando non ci possiamo cedere nel suo caldo bacio.

E l'estate si schianta addosso, si percepisce anche nel punto più profondo della lattina di birra, magari bevuta in una notte afosa con gli amici d'una vita.

E l'estate continua inconsciamente, tra chi nelle onde si diverte e chi nelle onde si disperde e chi le onde effettivamente non le vedrà per un bel po'

E l'estate si dimena e danza, sotto le stelle di Ferragosto, sotto i fuochi d'artificio scagliati dall'altra parte dell'Universo da chissà chi.

E l'estate si inclina, le giornate si fanno cupe, le onde si fanno dune e il caldo di poco tempo fa ora è senza mordente

E l'estate si ritira, in preda allo sconforto, ha svolto il suo compito e ora non ha più niente da dare.

Un disco passa, la mia isola è qui e la vita che ho rinasce da qui, da tutte le migliaia di persone in piazza a far partire le loro piccole mongolfiere a candela, dirette verso l'ignoto. E io rinasco.

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