1972. Ancora la guerra in Vietnam. Nixon vincerà le elezioni. U.s.a - U.r.s.s. finale epica di pallacanestro alle Olimpiadi di Monaco. James Brown, da un paio di anni gira con un nuovo gruppo: J.B.'s. Ha un nuovo contratto con la Polydor. I successi si susseguono l'uno all' altro. E' del 1970 quella "Sex Machine" che farà la storia del funk. Ad inizio 1972, è di nuovo in cima alle charts con "Talking Loud and Saying Nothing". Non è mai stato particolarmente impegnato con la politica, non come Sly, anche se i suoi inviti li ha lasciati, da: "Don't Be a Drop-Out" a "Say It Loud - I'm Black and Proud!". Febbraio. Un nuovo singolo: "King Heroin". Un messaggio alla nazione:

"Ladies and Gentlemen,

Fella Americans,

Lady Americans,

This is James Brown,

I wanna talk to You about one of our most deadly killers in the country today...".

E di cosa ci parla The Godfather of Soul? Di eroina.

Ma non con toni ambigui, di fascinazione o decadenza, come fatto da molti cantanti prima di lui nei favolosi sixties (anche dai miei adorati Stones). No, è un atto di denuncia, triste e disincantato. Si è accorto, che quella droga ucciderà soprattutto i poveracci, gli emarginati, i senza patria. "I came to this country without passport... so be you Italian, Jewish, Black, or Mex...". Li costringerà a vendere il proprio corpo, farà dimenticare loro i libri di scuola, disintegrerà le famiglie.

La base è un fottuto slow rhythm'n'blues, sorretto da due chitarre, una in scala ipnotica, una in pennata piatta, spruzzate di organo, i fiati divisi in due sezioni, una di chiamata ed una di risposta, la batteria sembra suonata da Ringo Starr. Ulteriore delizia: James Brown recita il suo sermone in rima.

Adoro talmente questo brano, che posso alzarmi dal divano e rimettere il 45 giri da capo anche una decina di volte di seguito. Se non avete il giradischi, lo trovate sia in un full-length che si chiama "There It Is" sia in una raccolta di quattro cd dal nome "Star Time" assolutamente meravigliosa. Era infine, almeno una digressione, un cavallo di battaglia dei live infuocati dei Contortions di James Chance, una trentina di anni fa.

Per M.: sarà la prima cosa che Ti chiederò di ballare, quando verrò su, sempre che abbiano un juke-box decente...

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