25 racconti neri e fantastici: Jean Ray e la riscoperta di un maestro del fantastico
Jean Ray è una delle figure più affascinanti della narrativa fantastica, capace di intrecciare orrore e mistero con una profondità e una delicatezza rare. La recente riedizione di 25 racconti neri e fantastici, tradotta da Camilla Scarpa per Agenzia Alcatraz (casa editrice collegata al marchio Tsunami) , rappresenta senza dubbio il miglior libro di Jean Ray attualmente in commercio. Rispetto alla vecchia edizione di Baldini & Castoldi la nuova tradizione di Camilla Scarpa rimane più fedele allo scrittore fiammingo rispetto a quella, pur buona ma maggiormente semplificata, di Eleonora Bortolon. Sebbene sia famoso soprattutto per il romanzo Malpertuis, questa raccolta di racconti riesce a esprimere appieno la sua straordinaria versatilità e potenza creativa.
Pubblicata originariamente nel 1961, questa antologia offre un percorso suggestivo attraverso alcuni dei migliori esempi della narrativa breve di Ray, dove il gotico si fonde con il soprannaturale e l’incubo diventa una realtà tangibile. La copertina riprende l’estetica della versione francese di Marabout anche se i nostalgici come il sottoscritto continuanao a preferire quella dell'edizione Baldini & Castoldi (che viaggia sempre dai 150 Euro in su nel mercato da collezione).
Il vicolo tenebroso: il vero capolavoro di Jean Ray
Per quanto mi riguarda, Il vicolo tenebroso è il vero capolavoro di questa raccolta e di Jean Ray in assoltuo. Qui l’autore esplora la multidimensionalità della realtà attraverso figure mitiche come le Strigi e utilizza il classico stratagemma gotico del manoscritto ritrovato.In questo racconto, Ray ci trascina in un vicolo che sembra sfuggire alle leggi della fisica e della logica, diventando un luogo di inquietudine pura. L'abilità dello scrittore fiammingo nel creare un'atmosfera soffocante e misteriosa è qui al suo apice. L’orrore non deriva da presenze soprannaturali esplicite, ma dall’impossibilità di comprendere il luogo in cui ci si trova, di sfuggire a un labirinto che pare più mentale che fisico.
Il Gran Notturno: il richiamo dell’orrore cosmico
Un altro racconto che merita particolare attenzione è Il Gran Notturno, spesso considerato uno dei racconti più significativi di Ray. Qui l'autore evoca una figura misteriosa e oscura, un’entità che sfida la nostra comprensione del mondo e che sembra richiamare l’immaginario di H.P. Lovecraft. Tuttavia, Ray infonde al racconto una qualità mitologica e onirica che lo rende unico. Il Gran Notturno è una storia che esplora l’ignoto in modo profondo e quasi metafisico, portando il lettore in un territorio dove il sogno e la realtà si confondono. Il racconto è carico di tensione e rappresenta perfettamente quella poetica dell’inquietudine che caratterizza l’opera di Ray.
Jean Ray e la sua eredità nel fantastico
Racconti come Il vicolo tenebroso e Il Gran Notturno dimostrano quanto Jean Ray sia stato capace di innovare il genere fantastico, senza mai abbandonare le sue radici gotiche. Se Lovecraft esplora il terrore cosmico attraverso antiche divinità e mondi alieni, Ray preferisce portare l’orrore più vicino, insinuandolo negli angoli oscuri della nostra realtà quotidiana. Questa raccolta contiene anche altri gioielli, come Il salterio di Mayence e Storchaus o la casa delle cicogne, che mescolano con maestria leggenda e sovrannaturale. La forza di Ray sta nel rendere questi racconti al tempo stesso accessibili e profondi, capaci di suggestionare tanto gli amanti del gotico quanto chi si avvicina per la prima volta al genere fantastico.
25 racconti neri e fantastici rappresenta non solo il miglior libro di Jean Ray ma anche una straordinaria porta d’ingresso nel suo universo oscuro e perturbante. Che siate appassionati di narrativa gotica o curiosi di esplorare nuove frontiere del fantastico, questa antologia è un viaggio imperdibile nel cuore di un autore che ha saputo fare dell'inquietudine un'arte. Con racconti come Il vicolo tenebroso e Il Gran Notturno, Jean Ray ci offre un’esperienza di lettura intensa e indimenticabile, dimostrando ancora una volta di essere uno dei grandi maestri del genere.
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