Quando qualcosa che ami cambia mantenendo intatto tutto il fascino che te lo fa amare da sempre significa che stiamo parlando di un lavoro ben riuscito ma soprattutto che l'ha fatto qualcuno che ti ha stregato col suo stile.
Cercare Jeff Dahl, un vero senatore del punk e indiscutibilmente un'icona del roccaccio sporco e ruvido a livello di Stiv Bators e Johnny Thunders (con la differenza che lui respira ancora), in questo suo nuovo disco pseudo acustico - dove smette per un attimo la teoria che lo ha sembre accompagnato del "three chords and a bad attitude" - significa trovarcelo presente al 100%, perfettamente riconoscibile e in perfetta forma, meravigliosamente a suo agio in una veste così nuova che non gliela avresti mai pensata possibile addosso, è veramente fantastico.
Uscito nell'aprile scorso per la Steel Cage Records "Battered stuff" è - come dice Dahl stesso - un disco "dalla base acustica", dove il nostro ex Angry Samoans si conferma grande autoctono del rock e vero uomo dell'underground più duro e puro, facendo tutto da solo nella sua casa-studio (la Dahlhaus) in Arizona, da cui sparge punk pollution ai quattro angoli del mondo. E' evidente che se pensava di metterci due settimane e poi a forza di aggiungere una cosina qui e una là ci ha messo sei mesi, dev'essere stato - come lui stesso ammette - che i pezzi che ha scritto si sono fatti una vita propria e sono diventati i veri padroni del lavoro. Il risultato, a due anni di distanza dall'incazzatissimo e durissimo "Street fighting reptile" è sorprendentemente piacevole, facile, divertente e completo. Blues, folk, rock, in quello stile di produzione un po' d'antan che per Dahl è un marchio di fabbrica. La sua "aurea mediocritas" punkeggiante che non ha mai lasciato delusi i suoi fan qui si tinge di un caleidoscopio di toni, diventando una bella creatura multicolore che non si dimentica mai di essere un prodotto "JD".
Sentite "Vaguely Picasso" e ditemi se anche a voi sembra Graham Parker che suona con gli Stones e se non pensate che "California blues" sia un pezzo dalle reminiscenze glam (T-rex?), passando poi tra armoniche e piano per Hot tuna e Nikki Sudden (a cui è dedicato il bellissimo pezzo "Outta luck") fino a capire, alla fine, magari dopo la delirante "Sandiwich" ("You got chicken , i got bread...) che sì, è sempre solo Jeff Dahl. Grande!
1. I Wouldn't Change A Thing
2. Vaguely Picasso
3. California Blues
4. Sandwich
5. Damaged Goods
6. Before The Storm
7. Ain't Drinkin' Myself To Death No More
8. I Beg Your Pardon
9. Outta Luck
Elenco e tracce
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sephiroth
30 set 07