Il fulminante esordio di uno dei massimi interpreti del rock'n'roll, avvenne quando, poco più che ventenne, Jerry Lee Lewis si presentò alla porta della mitica Sun Records nel 1957. "Crazy Arms" e "Whole Lotta Shakin' On" due irresistibili canzoni, lo portarono rapidamente al successo. Nessuno più di lui ha simboleggiato lo spirito ribelle, del rinnovamento musicale che ha caratterizzato gli anni 50. Allo stesso modo di Little Richard, imprimeva il suo segno distintivo alle canzoni, segnandole di una carica interpretativa sconosciuta fino allora. Egocentrico, esibizionista e spavaldo, è stato uno dei più trascinanti animali da palcoscenico. "I am the greatest!" urlò al Palomino Club prima di saltare sul palco per iniziare a suonare. Soprannominato "The Killer" Lewis è stato un interprete straordinariamente dinamico, dotato di un feeling travolgente, fu l'unico che riuscì a destreggiarsi validamente tra il  rock'n'roll, il country ed il boogie-woogie. Nei concerti percuoteva furiosamente i tasti del pianoforte, creando una musica così personale che non è possibile paragonarlo ad altri artisti.

La musica è stata il combustibile, lo spazio che lo circondava e l'avvolgeva, che l'aiutò nei momenti in cui la sua vita fu segnata da momenti bui, ed amarezze esistenziali.

La raccolta "The Mercury Years" è una cavalcata nel tempo e nei generi, che comprende tre dischi per un totale di 72 canzoni. "The Killer" interpreta molti standard della canzone popolare americana, vestendo le varie composizioni della propria forza e del suo stile, trasmettendo vibrazioni emozionali, diverse dalle versioni primarie. Il risultato può anche non soddisfare chi conosce gli originali, perché per apprezzarle si deve amare l'espressività di Jerry Lee.

Il primo CD inizia con una veemente versione di "Corrinna Corrinna" una vecchia canzone della tradizione folk, da non confondere con l'incantevole "Corina Corina" di Albert King. Seguono altre belle composizioni che alternano brani a pieno ritmo, con altri rilassati, tra i molti cito " Another Place Another Time " e  "Swinging Doors" scritta da Merle Haggard. Nel secondo CD le mie preferite sono "Jambalaya" cavallo di battaglia di Hank Williams, "Ho Lonesone Me" del grande Don Gibson, e "Stagger Lee" c'è pure una  versione di "Me And Bobby McGee" più conosciuta nell'adattamento di Janis Joplin, che l'interpretò magistralmente, col feeling che tutti conoscono. Nel terzo CD Lewis continua a proporre qualità associata al solito temperamento, con pezzi come "Honey Flush", "Boogie Woogie Country Man", "I'm Left You're Right She's Gone", "Country Memories", "Your Cheatin' Heart" altro classico di Hank Williams, uno dei suoi miti, unitamente a Jimmie Rodgers e Al Jolson. Gli arrangiamenti accompagnano l'interpretazione di Jerry Lee, senza sovrastarla, dando alle canzoni un'impronta country. Senz'altro una svolta,  rispetto alla sonorità che caratterizzò gli anni in cui incideva per la Sun.

PS. Per avere un quadro corretto di Jerry Lee Lewis, vi consiglio di procurarvi pure una raccolta che contenga i primi successi di questo grande artista, il cui cristallino talento di musicista, non fu mai messo in discussione.  

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