Chi si è chiesto da dove derivi il country e il southern rock sicuramente sarà a conoscenza di uno dei più illustri geni del blues di tutti i tempi: Jimmy Rogers (da non confondersi con Jimmie Rodgers il cantante pop degli anni 50/60), chitarrista di grande carisma che amava esibirsi accompagnato dalla sua inseparabile fisarmonica.
Nato il 1927 a Ruleville in Mississippi col nome di James A. Lane imparò ad usare la fisarmonica assieme al compagno d'infanzia Snooky Pryor, un altro futuro fisarmonicista d'eccezione, e una volta adolescente prese in mano la sua prima chitarra e cominciò ad esibirsi in vari locali dell'Illinois, dove si era trasferito. Verso gli anni 50 il grande Rogers era già una star e cominciò ad incidere i suoi primi brani con la sua Chess Records, diffondendo la sua musica e la sua semplicità in tutta l'America.
Quelle canzoni piene di ironia e di quel tipico stile blues 'alla Rogers' toccarono il cuore ai popolani delle contee degli Stati Uniti con argomenti come amori impossibili, uomini sbattuti fuori di casa, storie di persone semplici e emozioni espresse in modo chiaro, diretto e puro. Già, gli americani si identificarono molto nella musica suonata da quel semplice contadino che un bel dì decise di mostrare la sua semplicità alla gente, e col passare del tempo quelle sonate entrarono nello stile musicale di una nazione che (almeno in quel periodo) era e si riconosceva come timida e pura e semplice.
I brani presenti in questa raccolta esprimono nella maggior parte sensazioni personali pure, a volte di situazioni difficili ma comunque piuttosto usuali nella società americana del periodo. Molte ti strappano un sorriso, molte ti fanno tenerezza, altre ti fanno fare una risata che cela un turbamento interno, altre ancora danno sollievo a chi ha trascorso quei momenti così strani, insomma: un artista diretto e ben compatito da della gente che, nonostante il colore della sua pelle, riconoscevano la verità e la purezza nelle parole cantate da quel cantautore del Mississippi che esprimeva in modo così vero le emozioni di un?intera nazione, tanto da far rientrare quello stile nella 'tradizione' americana.
Nel 1997, anno della scomparsa di Jimmy Rogers, venne pubblicata una raccolta di brani indimenticabili del grande maestro del blues che diede vita al country. Come dimenticare canzoni come That's All Right che parla di un uomo rinnegato e tradito dalla propria moglie e l'unica cosa che questo pover uomo può dire è che 'è tutto a posto', o come la canzone dedicata a Ludella, impossibile non apprezzare il ritornello che fa 'Ludella, non mi senti che ti chiamo? Nonostante ti abbia dato tutto quello che volevi non mi calcoli neppure??, e come si fa a non si fa a schioccare le dita mentre si sente la movimentata Chicago Bound, o non conoscere il grande pezzo Walking by Myself, ed è impossibile non apprezzare la confessione in You're The One dove Jimmy ringrazia una persona gli ha insegnato quanto in alcuni frangenti fosse in torto, o nella stupenda Out On The Road come non si può non sorridere quando nel ritornello il grande mito del blues dice '' ?
Una serie di brani spontanei e incalzanti vi ruberà il cuore in qualunque momento ascoltiate l'imperturbabile voce di Jimmy e la sua grintosa fisarmonica, ed inoltre vi farà fare un balzo indietro nella storia facendovi sentire cosa realmente provavano i cowboys americani degli anni 30 (tralasciando ogni ponte con qualsiasi film western) e soprattutto vi dimostrerà anche quanto basti poco per esprimersi.
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