Il film ci cui vi voglio parlare oggi non ha assolutamente niente di speciale e potrei definirlo con l'insignificante, quanto abusato, aggettivo di carino intendendo un lavoro fatto in maniera decente, poco originale nella sceneggiatura, ma ben interpretato. Mi riferisco a "Rounders - Il giocatore" del 1998. Perché spendere tempo per descriverlo? Innanzitutto perché passa di molto peggio in convento e la sua visione potrà farvi trascorrere un paio di ore piacevoli a patto che non andiate alla ricerca di chissà che cosa. Il secondo motivo che mi spinge a scrivere è che parlando con alcuni miei amici amanti dei "Blockbuster" (produzioni commerciali poco impegnate) ho notato come tale pellicola sia relativamente poco conosciuta (in effetti l'ho in televisione a notte fonda) nonostante abbia tutti i requisiti per essere appetibile al grande pubblico.
Il tavolo da gioco, ed il poker all'americana in particolare, è l'indiscusso protagonista. Mike (Matt Damon), un giovane sveglio che lavora per studiare legge ha la passione per il poker ma, dopo essersi scottato perdendo in un imprecisato passato la somma di 30.000 dollari contro il poco rassicurante "KGB" (John Malkovic) ha deciso di chiudere con le carte. Lo ha promesso alla ragazza perfetta di turno (gnocca, intelligente, saggia, comprensiva ecc..) e tutto va per il verso giusto. Converrete con me che, date le premesse da futura famigliola agiata e felice, per non farci addormentare doveva succedere qualcosa a ravvivare la situazione. Ed ecco cascare a "fagiolo" uscendo fresco, fresco di prigione l'amico ribelle di Mike, "Worm" (Edward Norton) con il quale ha condiviso gli anni più spericolati della sua vita. Già dal soprannome, la cui trasposizione in italiano è "verme", si evince che non sia uno stinco di santo. Tempo cinque minuti e ci accorgiamo che non ci sbagliavamo e con estrema facilità riesce ad incasinare la vita di Mike frutto di tanti sacrifici ecc... Il film da questo punto segue i prevedibili binari di una spirale verso il basso.
Mike torna a giocare, copre finanziariamente i debiti dell'amico, perde la ragazza, manda a puttane i suoi studi. Volete davvero che vi racconti tutto il film? I debiti crescenti di Worm (che si defila), finiscono sulle spalle di Mike. Qui c'è il vero colpo di scena che mai mi sarei aspettato (per la cronaca, sono ironico) in quanto il nostro eroe finisce da dove aveva cominciato: sul tavolo da gioco (rosso) di "KGB" per saldare il debito...
Critiche:
Come avrete avuto modo di capire ci troviamo di fronte ad una trama non molto originale, mi celo dietro ad un eufemistico "lineare", intrecciata con il fascino del tavolo da gioco. E' una struttura a cerchio: situazione tranquilla, questa viene stravolta e poi si va alla ricerca dell'equilibrio iniziale.
Il film ha un discreto ritmo, specie con l'entrata di Norton che surclassa l'onesto Damon con l'ottima impersonificazione del personaggio di Worm che viene reso dannatamente bastardo, scorretto, approfittatore e viscido come pochi. Mike dovrebbe essere un personaggio più controverso in quanto da bravo ragazzo, qual era ad inizio film, si dovrebbe trasformare facendo riaffiorare il suo passato. Matt Damon offre una prestazione canonica mono-faccia a mio opinabile parere. Il cast è arricchito da altri due pezzi da 90. John Malkovic (il mafioso russo con il quale Mike dovrà vedersela), tiene sipario da solo con la sua flemma nel mangiare ed "ascoltare" i biscotti durante partita finale. Colpevolmente secondaria la parte affidata invece a John Turturro che adoro come attore.
Ho apprezzato il fatto che nel suddetto film venga dato molto spazio alle partite. Proprio da queste scene escono le battute più belle "se non trovi il pollo entro mezz'ora, vuol dire che il pollo sei tu". L'epilogo finale viene curato nei minimi dettagli e vi potrebbe far venire la voglia di cominciare a giocare: attenti!
Il regista (John Dahl) ci fa la solita morale americana buonista: la strada in discesa (il barare nella fattispecie) non paga ed invece bisogna sudare e meritarsi l'aiuto dei veri amici per riuscire a trovare se stessi.
Conclusione:
Regia minimale, sceneggiatura lineare per un film estremamente semplice. La bravura degli attori sorregge un lavoro onesto che può regalare due ore di buon intrattenimento in un genere mix tra drammatico/azione.
Voto: 2 stelle e mezzo (metto 3 per eccesso).
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