Vi piace John Frusciante? No? Non c'è problema..questo disco vi piacerà lo stesso se amate la buona musica. Questa volta infatti il Red hot chili pepper ha centrato in pieno il suo obiettivo, che era quello di creare musica di "evasione" dal solito rockketino semplice e lineare. Si è avvalso per questo lavoro, come in altri, dell'apporto notevole e multisfaccettato del polistrumentista Josh Klinghoffer (che fra le altre cose ha preso parte anche all'ultimo tour di PJ harvey, scusate se è poco, come chitarrista/batterista).

Le voci di John e Josh si mescolano insieme senza confondersi e dopo un intro di otto minuti completamente elettronica e strumentale, ma molto molto accattivante ("Sphere"), si passa a "The Afterglow", il cui pregio purtroppo sta solo in quella cantilena sonnacchiosa blaterata da Frusciante prima con la voce, poi con la chitarra, che si ripropone per tutto il pezzo. Il pezzo notevole dell'album è però "Walls" con un'ottima introduzione elettronica sormontata ben presto dalla voce "urlata" di Frusciante che la accompagna nel suo incedere spasmodico crescente. Piccola pausa con "Communique", pezzo rilassante e pregiato, quasi esclusivamente interpretato da piano e dalla voce lattiginosa di Klinghoffer che sfuma nel brano successivo, altra perla rara, che prende il nome di "At Your Enemies". Qui è il suono sempre elettronizzato di uno xilofono a fare da base alla voce sempre più femminea ed eterea di Josh. "Surrogate People", il pezzo seguente, è buon duetto fra i due protagonisti di questo disco, con la voce di frusciante più calda e meno sforzata rispetto a "Walls". Il disco si chiude con un ottimo minuto e mezzo che sembra riprendere le note sospese di "Communique" per portare a compimento l'opera con un delicatissimo piano e il falsetto di John.

Insomma il disco è, al contrario di quello che si possa pensare, un disco pacato e sommesso a tratti e duro e spigoloso anche nelle tracce più innocenti. Da possedere nella propria collezione!

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