Ho letto da qualche parte che "Kew. Rhone." é stato realizzato lo stesso giorno di "Never Mind the Bollocks", sará vero? Se si, potrebbe essere una dimostrazione di come fenomeni di grande intensitá ma di polaritá opposte avvengano contemporaneamente in qualche angolo dell'universo.

Eh si, perché questo é un lavoro delicato, levigato nei dettagli e raffinato nella produzione, che non si lascia inquadrare nell'ottica del prog e sfugge da quel movimento del rock-jazz che porterá verso la fusion. Per cercare di inquadrare un poco la musicalitá di "Kew. Rhone." non ci resta altro che sondare le peculiaritá dei protagonisti.

Nel 1974 John Greaves e Peter Blegvad incrociano i loro destini in quel magico incontro fra gli Henry Cow e gli Slapp Happy, che dará vita a due grandi album quali "Desperate Straights" e "In Praise of learning". Negli anni fra il '75 e il '76 prima Peter e dopo John decidono di lasciare "il progetto" e di intraprendere il proprio cammino, cosí i due si ritrovano a New York e lavorano per tre mesi alle composizioni per questo progetto, John Greaves alle musica e Peter Blegvad ai testi.

Con il materiale pronto vengono invitati da Michael Mantler e Carla Bley a registrare nei loro studi di Woodstock, chiaro che poi finiranno per prenderne parte; come farsi sfuggire un'occasione simile d'altronde. Completano l'elenco, Lisa Herman, voce protagonista; Andrew Cyrille, interessante batterista, e altri cinque musicisti che arricchiscono il lavoro con l'apporto di archi, fiati e voci.

"Kew. Rhone." assorbe quindi musicalmente, un pó di quella sintesi fra le tortuose composizione degli Henry Cow, e la semplice raffinatezza degli Slapp Happy, il tutto condito con la classe e l'esperienza della Bley e la notevole presenza della tromba del marito Mantler, che contribuiscono insiema a Cyrille a dare una vena di jazz impuro all'album. Le composizioni non sono affatto immediate ma risultano ben concrete, trovando una loro forma canzone, e quel poco di "quell'astrattismo dei Cow" che rimane si sente forse nelle incursioni chitarristiche di Blegvad, peraltro poco invasive.

Proprio quest'ultimo si distacca in maniera decisiva nella stesura dei testi; ricerca e trova una forma di organizzare le parole che magnificamente si sposa con la complessitá compositiva di Greaves.

Purtroppo non ho una conoscenza della lingua inglese sufficente per potermi soffermare di piú sulle canzoni, peró "Kew. Rhone.", la canzone che dá titolo al disco, merita un piccolo approffondimento; la prima parte del testo é composta da diversi anagrammi del titolo mentre la seconda da interessanti palindromi, che sono riferiti al quadro raffigurato in copertina. Blegvad é infatti anche un'illustratore, attento quindi al rapporto fra parola e immagine.

Sinceramente alla scoperta del testo di "Kew. Rhone." mi ci ha portato questa piccola ricerca che ho fatto per la recensione, la canzone comunque é, e resterá sempre fra quelle che amo di piú in assoluto, se non volete ascoltarvi tutto il disco cercatevi questa, della quale esiste anche una versione cantata da Wyatt e pubblicata nel '95 nell'album "Songs" di Greaves.

1977, un altra perla riemerge intatta e pura dal fondo fangoso di quei torbidi anni, non é la sola e neppure la piú grande ma sicuramente unica, nata da una collaborazione che sará ripresa solo diciotto anni piú tardi, in periodo dove nuove ondate stilistiche smuovono i fondali della musica, ma che non sembrano influenzare il cammino dei nostri due che riporterá l'uno di nuovo nelle file Slapp Happy e l'altro nei National Health.

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