Nel 1967 John Mayall lancia questa incredibile crociata contro gli infedeli gruppetti Pop e combatte a suon di Blues a favore del suo genere preferito. In questo disco abbiamo una bella formazione a sestetto con aggiunta di fiati ed è l'ultimo capitolo dello stile tipico dei Bluesbreakers, Bare Wires nonostante conti sempre della formazione Bluesbreakers è già un altro capitolo, da Crusade infatti secondo me inizia la grande evoluzione stilistica di Mayall e con i successivi Bare Wires, Blues From Laurel Canyon consolida il suo grande la voro che terminerà con l'uscita dell'ultimo incredibile album "Jazz Blues Fusion" dopo essere passato da grandi momenti come "Turning Point ".

L'apripista è una cover del vecchio Williams, "Oh, Pretty Woman" è una grande interpretazione di questo brano Rock Blues, la voce di John è in questo caso caldissima e le chitarre stridenti danno una carica incredibile al pezzo, i fiati creano un contorno quasi innotabile ma immancabile che delinea  i suoni e miscela il tutto in questo concentrato di blues. "Stand Back Baby" è il classico pezzo di Mayall, attacco con armonica  e solito giro blues, stavolta l'assolo spetta all'armonica e John ci delizia con il suo amore. "My Time After Awhile" è un ulteriore cover, struttura simile al precedente ma con bellissimo assolo di chitarra e splendido solo di sax. "Snowy Wood" è uno dei momenti magici del disco, la base di organo è incredibile, stende una base così perfetta che la chitarra solista ci può deliziare eseguendo alla perfezione questo tema, ripreso dopo poco anche dai fiati, l'improvvisazione è esilarante... che momento magico!!! Si prosegue con una cover di Kirkland "Man Of Stone", gioco di armonica  e di sax piacevolissimo, jazz nell accompagnamento di batteria... insomma un duettare spettacolare tra questi splendidi musicisti, la voce entra poco prima della strepitosa fine con armonica incazzatissima. L'ultimo pezzo della prima facciata è un sentitissimo lento Blues, "Tears In My Eyes" è uno dei pezzi più belli, per quanto riguarda il cantato, che abbia mai fatto Mayall.

La seconda facciata inizia come la prima con uno splendido Rock Blues dove la chitarra alla Mike Bloomfield inizia a sparare i colpi  di questa Blues Crusade, "Driving Sideways" è un ulteriore cover, libera improvvisazione per una chitarra da orgasmo e un pianoforte  precisissimo. "The Death Of J.B Lenoir" è una delle pietre miliari di Mayall, dedicata al suo misconosciuto maestro, il piano qui raggiunge i limiti del commovente, la voce di Mayall offuscata dal dolore recita questa splendida poesia. E' proprio da questa canzone che si percepisce l'evoluzione a cui sta andando incontro John Mayall, un'evoluzione che lo porterà alla consacrazione; questo pezzo potrebbe benissimo essere inserito in qualsiasi suo capolavoro posteriore senza essere di troppo o fuori luogo. Si prosegue con la famosissima "I Can Quit You Baby" di Dixon e resa celebre dai Led Zeppelin , questa versione non è da meno, più blues e meno hard per un altro grande passo avanti nell ascolto del disco. "Streamline" è uno dei soliti pezzi di Mayall, bellissimo brano se non si conosce a fondo la discografia di Mayall, perlomeno fino al 72, e scontato per i conoscitori e amatori come me che vedono questo pezzo un pò scontato ma sembra di quel fascino che va oltre il dare una valutazione all'album, raggiunge infatti l'apice del piacere. "Me And My Woman" di Barge  e "Checkin'Up On My Baby" di Williamson sono altre grandi interpretazioni di classici

Questo disco è veramente bello però non è un pienamente un capolavoro, forse più adatto sarebbe un quattro e mezzo considerando che molte sono cover. Mi sento però di dare un bellissimo 5 alla carriera di questo eccelso artista .

Unitevi anche voi la Crociata è iniziata !!!

Carico i commenti... con calma