Questa copertina sembra veramente concepita sotto acido. Senz'altro stupenda e coloratissima, magari un pochino kitsch, ma è il tipo di kitsch nel quale naturalmente sguazzo. E infatti appena l'ho scovato rovistando in una bancarella dell'usato, me ne sono subito impossessato per la modica cifra di 5 euri.

Apro il CD e leggo tra le note di copertina che "John Scofield wants his audience to know that (despite evocative tune titles) he has not used drugs and alcohol since July 1998". Che bombone salutista. Contento lui.

Appena lo infilo nel lettore si rivela uno dei dischi più piacevolmente funky che abbia mai ascoltato. E in effetti Scofield è probabilmente uno dei migliori chitarristi jazz-funk attualmente sulla piazza. Inoltre in circa metà dei pezzi Scofield si avvale della collaborazione di un altro gigante del funk-jazz, John Medeski della band "Medeski Martin and Wood", uno strabiliante virtuoso del B3 organ.

Ne esce fuori un tappeto sonoro veramente complesso e arzigogolato, ma allo stesso tempo estremamente immediato ed easy-listening. Un figlio diretto del sound alla Herbie Hancock negli anni '70 (probabilmente conoscerete "Head Hunters").Interessante pure la contaminazione hip-hop nel pezzo "I Brake 4 Monster Booty", non particolarmente ardita ma divertente, è quello che forse meno uno si aspetterebbe nel bel mezzo di un disco fusion.

Un jazz nel complesso ritmato e gioviale, melodie allegre e sincopate. Va benissimo da ascoltare in macchina se volete sentirvi un po' "Starsky and Hutch". Energetico e al contempo rilassante, un piccolo tonico alla meta-anfe-caffeina. Alla fin fine un dischetto senza troppe pretese, buonissimo come musica di sottofondo. Tecnicamente suonato alla perfezione ed in modo gagliardo.

Nel link accluso potete ascoltare un sacco di samples da questo e da altri dischi di Scofield (devo dire che il nostro vulcanico chitarrista ha una sito ufficiale veramente ben organizzato).

Che il funk sia con voi!

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