"Time changes everything
Why did we have to say goodbye
I know why the caged bird sings
Time changes everything"

Il deus ex machina torna in tutto il suo splendore. Con la sua arroganza, con la sua poesia, con i suoi dipinti stile Pollok e con la sua Gibson Les Paul!

Circondato da uno stuolo di ottimi musicisti, da Andy Treacey dei Faithless alla batteria a Simon Jones ex bassista dei Verve, Squire estrae dal cilindro la sua timida voce e la intona ricordandoci Bob Dylan, specie nel brano che da il titolo al disco. A volte invece la camuffa come nel primo brano, Joe Louis.

Non mancano riferimenti ai Led Zeppelin (da sempre un suo pallino), agli Stones ed a John Lennon. E non mancano nemmeno le interminabili schitarrate, talvolta fastidiosamente leziose.

Il disco è complessivamente soft, ricorda un pò tutti quelli che fanno gli Alone_with_everybody quali Richard Ashcroft, Miles Hunt, Chris Cornell, Evan Dando. E precede di poco quello di Noel Gallagher, l'uomo dei "Don't look back in Anger".

Per concludere ancora una perla delle capacità poetiche dell'ex Stone Roses:

"I miss you but I can’t explain
Still got you running round my brain
Acres of green grass
Going up in flames
Still got you running round my brain
We walked in the fields by the resevoir
Capable of anything never far
From the wheels of industry
Turning us all around
Shaping you and me"

Meritevole

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