"Ho registrato questo album nel 1987 con meno di 1000 $ in denaro che ho risparmiato dal mio lavoro di $ 6,00 l'ora mentre vivevo a Los Angeles, morendo di fame e lasciando morire la mia auto. Zero di essere giovane, folle e alienato dal mondo".

Quando l'ironia combacia con la tragedia greca e l'assurdo di un'improbabile consapevolezza dell'incoscienza della giovinezza prende piede. Dove tutto si incontra sulla strada finale del pioniere per eccellenza che, dopo lo sderenamento del viaggio in nave, frequenta il farsi il culo come un secchio nell'esaurire frontiera con un coast to coast disumano.

Dopo l'annullamento totale c'è il recupero della frivolezza che aiuta a non impazzire definitivamente e perciò si dà il via a ballate americane che ti si attaccano addosso peggio che delle sanguisughe, da quanto sono magnifiche nel narrare con nonchalance, e con quella splendida voce western di Mark Langton, gli attriti passati per arrivare dove il deserto incontra l'oceano.

Country elettrificato, folk metallizzato, rock destrutturato, apparizioni di bizzarre orchestrine, deserto impersonificato musica, abissi cosmici imbambolati in miraggi, iperboli sinfoniche, diligenze e carovane di cowboy stellati sulla via di Damasco Ranch. E una gioia, una gioia cristallina in quel sound aperto su spazi infiniti.

Polvere della strada, polvere d'oro, polvere della sofferenza tramutata in zampilli fluorescenti di sudore acre che costruiscono una Odissea del cactus per un'epica americana che necessariamente insegue una mitizzazione whisky & saloon che prenda le veci di una redenzione mai manifestata, non per cattiveria, semplicemente non c'era tempo per pentirsi, si doveva sopravvivere.

E il personaggio John Trubee monda le sofferenze trasformandole in un fluido magico che ci inonda con la sua immediatezza estatica: "Non ho mai fatto un tour negli Stati Uniti, mai. Non ho mai avuto le connessioni o i soldi per farlo. Sono invisibile, uno sconosciuto impotente. Non avrei mai preteso diversamente".

E che ci stiamo qui a fare noi se di tanto in tanto non ci fosse qualcuno che ci fa vedere le sue "sparizioni"?

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