Di recente ho scritto del fenomeno 'Kung Fury', il mediometraggio del 2015 dello svedese David Sandberg che propone per tutta la durata del film quelli che sono una serie di clichè tipici della cinematografia degli anni ottanta e attingendo a piene mani in particolare da un certo tipo di fantascienza abbastanza ingenua e dedicata per lo più a un pubblico giovanile. Uno dei film tipici del genere e che possiedono praticamente un bel numero delle situazioni richiamate dal mediometraggio di Sandberg è sicuramente 'My Science Project' del 1985 e meglio conosciuto in Italia con il titolo 'Ritorno alla quarta dimensione'. Il film, diretto da Jonathan R. Betuel, allineandosi alle sci-fi/comedy di di periodo, era costruito su di una sceneggiatura molto semplice.

Tutto comincia nell'anno 1957 quando in una base militare degli Stati Uniti dove è nascosto un UFO appena precipitato sulla Terra e di cui il Presidente Dwight D. Eisenhower ordina perentoriamente la distruzione. Molti anni dopo (1985) all'interno di quella che è oramai diventata una discarica, un ragazzo con la passione per i motori di nome Michael Harlan (John Stockwell) ritroverà un oggetto non meglio identificato e che praticamente costituiva il propulsore dell'UFO. Il film richiama in maniera dozzinale la teoria sul multiverso, secondo le cui regole avrebbe funzionato il viaggio spaziale dell'UFO, così quando il propulsore sarà attivato da Michael e dai suoi amici, questi scateneranno quella che si potrebbe definire come una tempesta spaziotemporale e che li costringerà ad affrontare una pericolosa avventura e creature del passato e del tempo futuro.

Definire questo film come 'spazzatura' oggi è sicuramente troppo facile, se consideriamo i suoi contenuti e la maniera forse patetica di funzionare allo stesso modo di 'Back to the Future' oppure 'The Goonies' che vantavano contenuti più avvincenti e che erano complessivamente fatti molto meglio. Per il resto, John Stockwell non era e non è diventato Michael J. Fox e neppure l'imbranato aiutante di Frodo, ma forse considerando la seconda possibilità, possiamo dire che non gli è andata tanto male.

Da segnalare la presenza di Dennis Hopper nel ruolo del professore di scienze con il mito degli anni sessanta e che viaggerà nel tempo per ritornare al presente direttamente da Woodstock e negli stessi panni di 'Billy' di 'Easy Rider'. Un piccolo momento 'cult' che sbuca fuori da una qualche interferenza spazio-temporale quando meno te lo aspetti.

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