Ebbene si, vi presento "Karma", ultimo lavoro del grande, grandissimo Marco fiorito aka Kaos, un album aggressivo che conclude un era, del forse l'unico fautore rimasto della old school italiana.

Allora i fan si freghino le mani per bene, il B-boy fiero è tornato, ma come già detto per l'ultima volta.

A partire da "Fastidio" (1994), esplosivo quanto cupo e riflessivo primo lavoro in studio, Kaos-One, al secolo Marco Fiorito, si è dimostrato un'artista profondo, con un talento senza precedenti in termini di stile, di ricerca tecnica e di ideazione dei contenuti. Oggi quella stessa natura strettamente underground vive ancora in Karma: emozionante, riottoso, diretto ma anche metaforico, vera poesia di strada.

Un lavoro che in questo senso tradisce il suo autore e che, brano di chiusura, skit ad effetto e preghiere a parte, non suona tanto lapidario quanto piuttosto celebrativo: il vecchio guerriero porta ancora colpi potenti e precisi (basta ascoltare la magistrale "Mu-Sick" o l'apertura di "1") tanto che i suoi piedi sembrano ancora ben piantati sul tatami e pronti a sorreggerlo ancora.

Quali che siano le reali intenzioni dell'artista, "Karma" è un disco in cui Kaos ha messo cuore, anima e cervello facendoli suonare all'unisono: esemplare "La Zona Morta", da cui trasuda spirito di ribellione così come la disillusa consapevolezza di un mondo che assomiglia più a un luogo falso, ostile e destinato al fallimento "perché tra sti fenomeni in questione / è il più debole tra gli uomini che fotte la nazione / e se la sua versione cambia come cambia abiti / la sua realtà è finzione come i suoi reality / qua la soluzione a volte è peggio del problema / sono i soliti ignoti nel solito sistema".

Per confezionare il suo testamento artistico, Kaos ha chiamato a sé i pochi ma buoni amici e colleghi della scena: da Turi (in Mu-Sick) a Moddi (D.C.V.D.), dai Colle der Fomento (Firewire) ai Club Dogo (Il 6° senso), formazione a cui idealmente passa il testimone, senza dimenticare le due geniali menti musicali del disco, Shablo e Don Joe.

Esaurita la carica di questo ultimo lavoro, l'effettiva assenza di Kaos della scena non potrà che farsi sentire: ma se i puri sono duri a morire e i grandi lo restano sempre, dalle ceneri di "Karma" potrebbe nascere qualcosa di nuovo, qualcosa che non sia un assordante silenzio.

Elenco tracce e video

01   Intro (01:28)

03   La Zona Morta (03:57)

04   Il Sesto Senso (Album) (03:59)

05   Pandemia (03:30)

06   Mu-sic (03:27)

07   Karma (01:36)

08   Algoritmi (04:56)

09   Firewire (04:17)

10   Blah Blah (03:58)

11   DCDV (03:20)

12   Insomnia (04:02)

13   Il Sesto Senso (RMX) (04:05)

14   La Fine (05:27)

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Altre recensioni

Di  DaviD

 Con il suo terzo ed ultimo album riesce finalmente a raggiungere il Nirvana, dopo aver estinto il suo debito Karmico.

 Un disco di un altro spessore, di un altro livello, che concepisce un Hip-Hop di ben altro spessore e ben altro livello rispetto alla monnezza che circola oggigiorno.


Di  Aliosha

 Lo smacco è come fuoco e brucia senza combustibile. Sembra incredibile ma credici lo stesso: conta dal primo giorno, sono 20 anni adesso.

 I demoni dell’uomo trovano per un momento una voce che si presti alla loro dolenza.


Di  ILM_igliore

 Se vuoi che il sistema venga scardinato, Il TUO sistema va scardinato.

 Morirò pazzo con i pugni stretti per aver voluto stringere e agguantare una vita che ti cornifica come la peggiore delle mogli.


Di  Il Tarantiniano

 "L'hardcore non è morto, semplicemente non ha intenzione di puzzare di vecchio."

 "Karma è un lavoro hip hop con i controcazzi: fresco, grintoso, profondo..."