Dopo l'album dance ("Kasabian"), l'album rock ("Empire"), l'album psichedelico ("West Ryder Pauper Lunatic Asylum"), ecco l'album più pop dei Kasabian, quello con il quale il quartetto di Leicester cerca di dare l'assalto alle classifiche mondiali.

E se il ghost single lanciato la scorsa estate, "Switchblade Smiles", poteva lasciar pensare ad un disco ancor più progressive e spaziale del precedente, "Velociraptor!" si rivela effettivamente l'opera più "commerciale" della carriera dei Kasabian, nonostante non manchino momenti più psichedelico/sperimentali come "La Fée Verte", "Acid Turkish Bath" o "Neon Noon". 

E la missione si è rivelata sicuramente compiuta regalando alla band il terzo album numero 1 consecutivo nelle classifiche inglesi, successo questo agevolato senz'altro da una hit come "Days Are Forgotten", un tormentone anche nel nostro Paese.

Il disco, dicevo, si apre con il suono di un gong (un'idea tanto semplice quanto geniale), ha un brano d'apertura ("Let's Roll Just Like We Used To") molto diverso da quelli a cui i quattro ci avevano abituato nei precedenti lavori, che sembra rubato dalla soundtrack di un film di James Bond, e contiene un'altra hit ("Goodbye Kiss"), una dolce ballata strappalacrime, che rappresenta una ulteriore novità nella discografia della band.

Un disco, insomma, che ti cattura e che conferma le grandi capacità visionarie di Sergio Pizzorno.

Velociraptor! he's gonna find ya!, he's gonna kill ya!, is gonna eat ya!

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