Sacramento non è esattamente la prima città che viene in mente se si volesse organizzare un viaggio californiano. Certo, è la capitale del Golden State, ma a meno che non siate fanatici dei Kings e del basket in generale ha ben poco da offrire. La si può riassumere tranquillamente con due aggettivi: asettica e stantia.
In un clima del genere nel 2002 quattro ragazzi capitanati da Elijah Horner si riuniscono e creano i Killing The Dream. Attivi fin da subito con EP’s e compilation debuttano su Deathwish Inc. con “In Place, Apart” un ottimo lavoro che lascia intravedere parecchie potenzialità. Tre anni più tardi si riorganizzano, cambia la line-up [compaiono Dj Rogers e Patrick Guild alle chitarre] e ai nastri di partenza c’è un nuovo full length: Fractures.
L’hardcore dei Killing The Dream è genuino, spontaneo e fin dal primo ascolto si possono riscontrare la passione e il cuore messo all’interno di ogni singola composizione. E’ un graffiato velenoso ed esasperato quello di Elijah Horner, come se non ci fosse più alcun rimedio, o meglio, la soluzione ultima è di riversarsi in linee vocali taglienti che possano ferire come artigli affilati. Pochi attimi per respirare. Un’apnea. L’incidere è martellante e l’adrenalina pulsa incessante nelle vene. Un vortice di riff “in your face" s’intreccia con soluzioni più eclettiche e i drammi personali con un certo nichilismo di fondo e una collera alienante vengono a galla in modo impetuoso. Senza freni, in una tempesta dove la quiete è rappresentata dalle concessioni melodiche che aprono ad un orizzonte nostalgico dominato da emozioni lacerate.
4 minuti e 23 secondi. E’ la durata di “Resolution”, brano finale di “Fractures”, che al suo interno racchiude il pensiero dei Killing The Dream. Fa da sipario, lo stesso che la band di Sacramento calerà tre anni più tardi, dopo l’uscita di “Lucky Me” [2010]. L’appuntamento è fissato per il luglio 2011 al 924 di Gilman Street, Berkeley dove si tiene lo show finale con cui salutano definitivamente le scene; il tutto con una lacrima amara per i fan che perdono una delle migliori realtà nel panorama hardcore moderno. Potete comunque andare a Elk Grove, California, più precisamente all’Edward Harris Junior Middle School che ad oggi è l’unico luogo nella quale si può trovare Elijah urlare, ovviamente, nei confronti di qualche alunno irrispettoso che non ascolta la sua lezione di storia.
“We walk in circles. We love in circles. We talk in circles. We live in circles. I can't live like this. I can't live like this. I can't keep living this.”
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