Giovedì 14, ore 2,42, non si dorme.
Proviamo a buttare giù due righe, chissà mai…
Quello dei due che mi conosce da tanto aveva già capito che stavo per rispondere in modo caustico e pungente quanto oggettivo, come sempre.
L’altro no e subito ci rimase male, poi capì… forse.
Con i due “colleghi” prossimi ai 70 anni e alla cessazione dalla professione, si parlava, davanti alla macchina del caffè, di gnocca, calcio ma, soprattutto, dell’età con annessi e connessi.
Io ero già partito con elucubrazioni per loro abbastanza traumatiche.
L’ingenuo dei due se ne salta su con un “mi sento in forma, ho cominciato in palestra” e altre cazzate auto motivazionali. Inutili e patetiche disquisizioni per non ammettere la realtà, ovvero la vecchiaia.
Sia chiaro: dai quaranta in su per me si è già vecchi, potrei dare un bonus eccezionale fino si quarantacinque, ma proprio in deroga.
La mia arringa fu ovviamente definitiva.
“Non addentratevi in analisi inutili: siete vecchi rottami. Lo sono io, figuriamoci voi. Per voi pero è molto più semplice, in quanto trattasi solo di un normalissimo scorrere del tempo. Non vi è cambiato nulla nella sostanza: non siete mai stati un cazzo ora rimanete tali, ma vecchi; da un certo punto di viste, se ci pensate, è persino meglio… c’è un alibi, o presunto tale. Per me un vero dramma: ero qualcuno e ora non sono più quel qualcuno e non solo per l’anagrafe. Per me, si che è una vera tragedia”
L’altro “collega” scoppiò a ridere… “te la sei cercata”, disse al “decrepito in forma”.
Lo so non c’entra un … , per questo continuo.
Questa vitale e necessaria cosa e voglia di “vivere” fa il paio con la fobia di essere ricordati.
Sciagurata stupidità. Nessuno sarà ricordato e, comunque, mai come vorrebbe. E poi ricordato… ma che cazzo me ne frega. C’è gente che ha vissuto poco e da schifo ma viene citata sui libri di storia. Madonna, sai che culo!
Questo un po’ c’entra....
L’ultima mia smania era scrivere qualcosa sul DeB, ma poi ecco che si presenta l'occasione giusta al momento giusto, almeno in questo delirio notturno.
Tra tutta quella marmaglia garage e similari che ascolto o riascolto tanti meriterebbero un - inutile quanto nobile - ricordo sul Deb.
Ma la mia voglia ne ha premiato e ne premierà pochissimi.
Parte il cd - sempre e solo dopo leggo o rileggo della band, per non farmi fuorviare - ed è una scossa di benessere.
Molto strano per me, praticamente sensazioni che da sempre non vanno oltre l’ora di tempo se tralasciamo storiche nottate ai tempi che furono… finite poi spesso al pronto soccorso.
Bene, staranno pensando i recensori, quelli seri, finalmente ci parlerà del disco.
Ma col cazzo che vi parlo del disco, ve lo ascoltate se vi va.
Non bisogna parlare dell’opera, bisogna solo credere di poterci arrivare dopo indicazioni strane e pure fuorvianti. Una specie di gioco, dai.
Comunque qualcosa va detta. Questi “Kilroy!” sono svedesi e l’album è datato 2005. Sono andato subito a verificare per prendere gli altri ma scopro che è il primo e ultimo.
Garage e Svezia, sono un binomio che non sbaglia mai, anche quando fa cagate, la merda non puzza e lo stronzo si mostra perfetto, intero.
Dodici perle che davvero ti riportano a quel quinquennio magico. Quello là dei sixties eh, non è che bisogna spiegare sempre tutto!
Un garage beat di grande classe abbracciato intensamente da Soul e Mod.
Nomads, Prisoners, Creeps e quella gente li, per non citarne duemila. “Born Losers”, in sintesi… ma beat, molto beat…
Ma anche affine al power o college rock australiano.
Benessere totale, per poco certo, ma da godere intensamente.
Meraviglia, anche da vecchi rottami, quando ti rimane quasi solo da ricordare…
E anche questi “Kilroy!” sono ovviamente nel dimenticatoio assoluto, come è normale e giusto che sia. Ma scolpiti nel Deb, grandissimo onore. Peccato non lo sapranno mai, oppure chissà…
Un abbraccio a tutti voi, rottami maleodoranti che non siete altro.
E buttate quelle schifose ciabatte di merda.
Giovedì, ore 3,21, non si dorme, ma rido da solo ed è meraviglioso…
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