Sono addossato alla transenna a circa un metro dal palco, solo con i miei 16 anni e un cd dei tool che mi pulsa nelle orecchie. Immagino che una trentina di anni fa in molti avrebbero venduto un rene pur di trovarsi dove mi trovo io ora: a un concerto dei King Crimson. La band di Robert Fripp, da alcuni ritenuto l'assoluto genio creativo - creatore - del rock Progressive.

Il Re Cremisi, alle otto e mezza, fa il suo ingresso sul palco. È avvolto in un abito nero, gli occhiali poggiati sul naso; i capelli canuti. Non un saluto, niente.
Si siede sul suo sgabello, imbraccia la sua Les Paul e chiude gli occhi, medita.
Contemplo affascinato questo bizzarro spettacolo, quando vedo una sua mano muoversi sul ponte: un suono che sembra un eco celestiale incomincia a scivolare dagli amplificatori. Un'armonia struggente di sussurri, tappeti ovattati e lamenti estatici che si intersecano e si confondono: da brivido. Manipola il suono fino a renderlo infinito, creando atmosfere emotive sconvolgenti. Lascia la scena e la sua musica continuerà a permeare l'aria, preludio di un concerto inverosimile.

Entra il gruppo: il marziale Trey Gunn: stick a dodici corde e un bass-guitar poggiato orizzontalmente su un piedistallo; Adrian Belew, chitarra solista, un vecchio pazzo con una cerchia di lunghi capelli bianchi; Pat Mastelotto, hobbit-batterista-elttronico fenomenale.
L'inizio ha una violenza incredibile, suoni taglienti e acidi mi fanno sanguinare di gioia le orecchie, li sento destreggiarsi in figurazioni ritmiche allucinanti che non riesco a interpretare; la chitarra di Belew stride e urla, in una rapida e lunga agonia cromatica; il batterista è impazzito. Trey riesce a estrapolare una miriade di bassi dai suoi strumenti suonati contemporaneamente, Robert è impassibile, da quasi le spalle al pubblico, immerso nella penombra suona con una placidità glaciale la sua chitarra.

Eseguono brani dal loro ultimo cd "The Power To Believe" e da "The Construkction Of Light". Belew si esibisce in un "Three Of A Perfect Pair" acustico che da solo vale i 37 € del concerto.

Escono: richiamati dall'entusiasmo della platea ci regalano "Red", unico dei vecchi capolavori che suonano in serata. Vado errando in giro "perso fra i reverberi dei suoni" del concerto, stringendo fra le dita il plettro di Belew.

Carico i commenti...  con calma