Quando l'Heavy Metal già sviluppato tramite tutti i suoi sottogeneri (il glam, lo speed ecc.ecc.) prese una forte consistenza al livello commerciale, furono molte le band ad avventurarsi in questo misterioso genere: la maggior parte ebbe anche abbastanza successo, mentre alcune svanirono nel dimenticatoio. Tra queste possiamo citare i King Kobra, fondati dal poderoso batterista Carmine Appice, che riunì intorno a se ottimi musicisti quali i chitarristi David Phillips e Mick Sweda, il bravo Johnny Rod e il cantante Mark Free,dotato di una voce molto orecchiabile ed adattissima al genere.
La band si affacciò nel panorama musicale verso il 1983, anno in cui uscirono alcuni tra i pilastri del nuovo Heavy Metal tra i quali "Metal Health" dei Quiet Riot o "Piece Of Mind" degli Iron Maiden; i KK però, furono notati solo alla fine dell'anno successivo, quando proprio il produttore dei Quiet Riot offrì loro un contratto, e la band iniziò le sedute per il loro primo album.
"Ready To Strike" uscì nel 1985 per la Capitol ed ebbe inizialmente un gran successo grazie al singolo "Hunger", sebbene esso non sia il pezzo migliore del disco; esso si apre con la title-track, dotata di un breve intro che introduce il ritmo martellante che caratterizza la canzone, davvero molto orecchiabile ma niente di piu'. Proseguiamo proprio con "Hunger" che non aggiunge nulla al brano d'apertura se non un bellissimo assolo di chitarra di Phillips, che apre con il suo riff di chitarra il terzo pezzo "Shadow Rider" e qui iniziamo ad intravedere il vero valore della band: in se il pezzo non è un granchè, ma successivamente le due chitarre si cimenteranno in un duello piacevolissimo, sorretto dalla base del possente Appice.
Anche la successiva "Shake Up" è molto bella, ma forse un pò troppo radiofonica: essa fu il secondo singolo estratto dall'album e riscosse un ottimo successo. Tralasciamo la prevedibile "Attention" per giungere al pezzo migliore del disco a mio parere ovvero "Breakin' Out", caratterizzata da un grande riff portante, sulla quale si sviluppa un velocissimo assolo, davvero stupefacente, mentre il coro continua imperterrito! Vi consiglio di ascoltare la canzone, è veramente un gran pezzo, fidatevi!!!! Le successive "Tough Guys" e "Dancing With Desire" consolidano la bravura dei due chitarristi e mettono in risalto anche le doti del finora trascurato bassista Johnny Rod. Il disco si conclude con il terzo singolo estratto ovvero la cover dei Kick Axe "Piece Of The Rock" che sarà un inno per tutti i "METALLARI" dell'epoca.
Concludo dicendo che anche non essendo un pilastro fondamentale del panorama heavy, questo "Ready To Strike" si rivela un valido prodotto per chiunque ama questo genere, e per chi vuole scoprire una delle tante band trascurate nel corso dei decenni. Seppur passati inosservati, ai King Kobra va il merito di aver fuso il rozzo Heavy Metal con un tipo di musica piu radiofonica, ovvero musica per tutti. Di band come i KK ce ne sono state migliaia, sarebbe impossibile riscoprirle tutte quante!
A presto, CIAOOOOOOOO!!
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