"Sinfonia quadrifonica per orchestra e macchine elettroniche" è il 1972: Klaus Schulze irrompe nella scena dell'avanguardia rock tedesca con il suo debutto solistico, numerosi i suoi trascorsi come batterista nell'underground di quegli anni: negli psichedelici Psy Free, per il debutto dei Tangerine Dream "Electronic Meditation" (sorta di jam session tra kraut, psichedelia ed elettronica rudimentale del 70') e ancora dietro le pelli nell' omonimo debutto dei pionieristici Ash Ra Tempel, sempre nel corso del 1970.

Niente (o poco) di tutto questo avrebbe potuto far pensare che nel suo debutto come solista elettronico Schulze avrebbe creato un'opera di tale spessore e portata sonora, sconvolgente, allucinata e astratta proiezione visionaria dell'ultraterreno. Pochi artisti prima di lui erano arrivati a mettere piede in territori elettronici tanto sperimentali e difficili, Schulze memore delle lezioni di compositori d'avanguardia dei due decenni precedenti come Stockhausen, Xenakis e soprattutto Gyorgy Ligeti, crea e costruisce un'opera d'importanza capitale per l'elettronica (e non solo); è appena nata la kosmische musik.

La straordinaria scena tedesca di quegli anni, tra le più estreme e innovatrici di ogni tempo, con i musicisti spesso impegnati in "sabba" avanguardistici e stranianti tra prog, psichedelia, avanguardia contemporanea e sperimentazione "libera" (Amon Duul II, Neu!, Can, Faust) e una fiorente, visionaria e sperimentale scena più prettamente elettronica (Kraftwerk, Tangerine Dream, Cluster, Ash Ra Tempel, Popol Vuh, e lo stesso Schulze). Fino al 1972 nel panorama più puramente elettronico del krautrock soltanto i Cluster degli agghiaccianti, sconvolgenti e pionieristici "Cluster 71" e "Cluster II" si erano spinti in direzioni tanto estreme e "cosmiche", così come i Tangerine Dream di "Alpha Centauri", (anche se ancora troppo legato a canoni ritmici non elettronici) e soprattutto di "Zeit", gigantesco monumento cosmico-elettronico, coevo del debutto solistico del loro ex collega Schulze. Se la musica dei Tangerine Dream vantava un approccio elettronico espressionista sul cosmo, l'approccio di Schulze è invece totalmente astratto.

"Irrlicht" è diviso in tre movimenti totalmente elettronici, privi di qualsiasi minima pulsazione ritmica, glaciali e immobili, eppure vitali e tesi, in continua espansione, immersi in un continuo dualismo tra statica immobilità e movimento. "Ebene": il primo dei tre movimenti dell'opera è un continuo fluire inesorabile, un minimale e sintetico fluttuare in orbite interstellari, tra sogno e incubo, vita e morte, rarefatti suoni di un'orchestra d'archi filtrata elettronicamente e dei fasci artificiali modulati attraverso l'infinito; l'entrata dell'organo esplode in una supernova radioattiva, un titanico e mastodontico crescendo, fulminante ed abbagliante nel suo luminoso e maestoso propagarsi. I due movimenti rimasti, "Gewitter" e "Exil Sils Maria" riecheggiano reiterati attraverso galassie remote, suoni fluenti in un costante moto circolare, tra illusione di immobilità e movimento, oltre lo spazio più profondo, fino alla fine, oltre l'essere umano.

Carico i commenti... con calma