Disco del '75 che il Nostro dedica a Richard Wagner per omaggiare la grande influenza che ha avuto su di lui la sua musica classica, una copertina spettacolare per due lunghi brani cosmici di circa 30 minuti per lato e che sono un'apice della sua carriera. Cronologicamente risulta il suo quinto album registrato ancora in casa praticamente dal vivo con pochissima strumentazione rispetto a quel che avrà a disposizione per i seguenti. Durante l'ascolto si respira profondamente con momenti ampi ed altri dall'aspetto ossessivo. Ci trasporta in assenza di gravità a danzare in spazi infiniti dove la kosmische music sale sul podio e da astratta si concretizzerà negli anni seguenti e citiamo a proposito anche solo Jean-Michel Jarre e tutta la new age. L'ascolto parte rilassato ma progressivamente e con lentezza si crea tensione e momenti ipnotici che si alternano con altri dolcemente sognanti. Un disco molto equilibrato che non ha risentito del passare del tempo restando, a mio avviso, un capolavoro, alchimia perfetta tra kosmische musik delle origini e pulsazioni elettroniche del futuro per un disco magico che sicuramente avrà ascoltato più volte anche Vangelis per il suo Blade Runner. Lasciamoci trasportare in questa odissea nello spazio.

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