Ieri era il 5 Dicembre, e per chi non lo sapesse il 5 Dicembre è il giorno in cui il Natale stereotipato del "siamo tutti più buoni" va a morire.

Perchè? Semplice.

Il 5 Dicembre è il giorno del Krampus! Il vero eroe del Natale! Colui che prende i bambini cattivi, li butta nel suo sacco nero e poi li pesta a sangue!

E non solo, poiché il 5 Dicembre è anche il giorno (o meglio la notte) del Krampusnacht, meglio conosciuto come "la sfilata dei Krampus", in cui centinaia di persone sfilano per strada vestiti da Krampus o da Belznickel (perché in realtà Krampus è uno solo e i diavoli mascherati sono i Belznickel, chi dà retta alla Wikipedia italiana è tocco, ma vb).

Cosa centra questo preambolo storico inutile (come sempre d'altronde) col disco che sto per recensire?

Beh, si dia il caso che l'artista di cui sto per parlare basa tutto il suo progetto proprio su tutto ciò di cui ho appena parlato, incluso il giorno e la cadenza di rilascio della musica.

Come avrete già capito l'artista in questione si chiama Krampusnacht, viene dalla Groenlandia (esatto) ed entrambi i suoi lavori (Krampusnacht dell'anno scorso, ed il qui presente Superstar) sono dei concentrati di oscurità natalizia usciti entrambi il 5 Dicembre. Due lavori che rientrano nell'enorme mondo del Dungeon Synth, sottogenere della Dark Ambient, che io adoro.

Se il primo Krampusnacht era un disco Dungeon Synth bellissimo (nella sua "semplicità"), Superstar si assesta sugli stessi livelli di bellezza, ma con una composizione ancora più arricchita, più complessa. Tralasciando il titolo abbastanza ridicolo (riferimento voluto a Jesus Christ Superstar, tanto che nella confezione del disco è presente una versione modificata del simbolo del film), ciò che si cela dietro di esso è un lungo viaggio nell'oscurità del natale, che inizia in pompa magna col crescendo dell'iniziale "Ouverture", e prosegue con gemme come "Veni, Veni, O Belznickel", la tesa "Krampusnacht", l' atmosferica e dilatatissima "Expedition 50 (Соыуз Одыссеы)" (aka Soyuz Odyssey), e tutte le altre che compongono la tracklist, tra cui la mia preferita in assoluto: "Marche pour les Gobelins", una marcia epica e potentissima che rallenta a metà, dando un piccolo tributo alle atmosfere ventose cuper del primo Mortiis (precisamente di "Ånden som gjorde opprør") per poi ripartire col suo andamento iniziale. L'intero album è una trafila di pezzi che cambiano umore spesso, passando da parti piene ed epiche ad atmosfere sospese e lente, dal sapore molto Folk.

Però purtroppo questo disco ha anche un difetto: la settima canzone, Ded Moroz. Un rifacimento del tema dello Schiaccianoci...

...fatto in collaborazione con un producer Hip Hop.

Il problema principale non è tanto la canzone in sé, che in realtà è anche simpatica, ma il fatto che cozza totalmente con tutto il resto del disco, essendo appropriata quanto una canzone Grindcore in un disco Stoner (ah già, Paincantation dei Conan...ma vb, quella è un' altra storia).

Ma nonostante ciò Superstar di Krampusnacht è comunque un grande album, certamente non migliore del debutto, ma comunque una perla del genere Dungeon Synth, che ci fa vivere la festività del natale da un punto ben diverso.

Ti fa sentire come un Ebenezer Scrooge di un isolato villaggio scandinavo, che di notte viaggia e vede il natale presente, ma con accanto lo spettro del natale futuro (che in questo caso non è la morte ma il nostro Krampus).

Passate di villaggio in villaggio, abbracciati dal gelo dell'inverno, nella neve e nella notte più fitta, illuminata solo da una grande luna rossa. Nel vento sentite gli echi di calorose melodie natalizie, ma deformate, corrotte dal buio e dalla cattiveria del Krampus, e quando entrate nei villaggi la gente vede solo lui, con la sua schiera di Belznickel che marciano tetri, ad annunciare l'arrivo del punitore dei bimbi cattivi, con il sacco nero in una mano ed il randello nell'altra.

E quando ve ne andate non resta nulla, se non una scritta nella neve, che recita:

GRUSS VOM KRAMPUS!

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