Kurt Vonnegut, americano di quattro generazioni ma di origini tedesche, ha ventidue anni quando partecipa alla Seconda Guerra Mondiale come soldato di fanteria nelle fila dell'esercito statunitense. Fatto prigioniero durante la battaglia delle Ardenne, si trova coinvolto nel bombardamento di Dresda del 13 febbraio 1945. Sepolto sotto le macerie del Mattatoio n.5, sarà testimone di un'azione militare assolutamente inutile ai fini strategici che, facendo uso solo di armi convenzionali, raderà al suolo la "Firenze dell'Elba", con un bilancio delle vittime che di circa 135.000 unità (a Hiroshima, la bomba atomica, ucciderà 71.379 persone).

L'intera opera letteraria di Kurt Vonnegut nasce dal trauma di Dresda. Il miracolo della morte scampata e l'impressione di aver assistito ad un evento apocalittico danno origine ad un singolare e lucido punto di vista. Il triste vivere quotidiano dell'uomo è costellato di incidenti di percorso, escalation di violenza, disastri e massacri; questi errori sono il frutto di un progresso che, pilotato dalla legge del mercato e della brama del profitto ad ogni costo, sottrae risorse e forze ad attività maggiormente degne di considerazione. Il motore della storia è alimentato dalla follia umana di militari senza scrupoli, politici opportunistici, criminali di guerra (quelli che, in un'intervista, definirà personalità psicopatiche o PP che occupano importanti poltrone come fossero leader ed invece sono persone malate che, a differenza delle persone normali, sono incapaci di preoccuparsi delle conseguenze dei loro atti) mentre il resto del genere umano, con il suo bagaglio di preconcetti, limitatezza e superficialità, indifferenza e rassegnazione ai mali del mondo, se ne sta a guardare. E Vonnegut non ha dubbi. Pur potendo ricominciare da capo, l'uomo commetterebbe gli stessi stupidi errori.

STORIA: Tutti su Marte vengono dalla Terra. Credevano che su Marte sarebbero stati meglio. Nessuno riesce a ricordare cosa ci fosse di tanto brutto sulla Terra.

Ne scaturisce un'ossessiva e tenace esigenza di divulgazione che tormenta Vonnegut sino alla definitiva pubblicazione di "Mattatoio n.5" dopo più di vent'anni dal ritorno in patria. Con una scelta stilistica che utilizza il comico, l'assurdo, il tragicomico per annullare qualsiasi possibile retorica dell'eroico, qualsiasi visione poetica e romantica della guerra; con un equilibrio tra una vita fin troppo normale, quella del suo alter ego Billy Pilgrim, sobbarcata dal peso di ricordi terribili vissuti come un eterno presente, ed alternata ad un viaggio nello spazio e all'esperienza di essere il rappresentante della razza umana nello zoo fantascientifico di Tralfamadore, dove è esposto insieme alla diva del cinema porno Montana Wildhack; in una dimensione temporale inedita fatta una miriade di frammenti tra loro scollegati ispirata alla visione tralfamadoriana del tempo per cui "i tralfamadoriani possono guardare i diversi momenti proprio come noi guardiamo un tratto delle Montagne Rocciose. Possono vedere come tutti i momenti siano permanenti, e guardare ogni momento che li interessa [...] Quando un tralfamadoriano vede un cadavere, l'unica cosa che pensa è che il morto, in quel momento è in cattive condizioni, ma la stessa persona sta benissimo in un gran numero di altri momenti." 

Il tutto tenendo bene a mente la preghiera di Billy ("La gente rimarrebbe sorpresa se sapesse quante cose a questo mondo sono dovute alle preghiere")

DIO MI CONCEDA

LA SERENITA' DI ACCETTARE

LE COSE CHE NON POSSO CAMBIARE,

IL CORAGGIO

DI CAMBIARE QUELLO CHE POSSO

E LA SAGGEZZA

DI COMPRENDERE SEMPRE

LA DIFFERENZA.

"Tra le cose che Billy Pilgrim non poteva cambiare c'erano il passato, il presente e il futuro...sarà stato per questo che ogni tanto, senza alcuna ragione apparente, si metteva a piangere?"

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