Che stupore nello scoprire che i componenti de La Fortuna di Nashira non hanno ancora ventanni: ma come hanno fatto dei ragazzi che andavano ancora alle superiori a mettere insieme 6 canzoni del genere? in questo EP, "E' un paese per vecchi" (pubblicato da La Fattoria di Maldestra) c'è tutto quello che serve per considerare questo lavoro come un esordio con i fiocchi.
Partiamo dalla traccia che sicuramente mi ha colpito di più: "Spezza il pane per giuda" è un pezzo perfetto, perché c'è un'accoppiata di riff chitarra/basso che ti rimane in testa, un ritornello efficace nonostante cambi sempre faccia, e un groove di batteria molto tecnico ma d'impatto. Anche perché il batterista è Pietro Borsò dei Miriam Mellerin, uno che dietro le pelli sa dire la sua nonostante i 19 anni. Nelle altre tracce si passa da momenti capovilliani come il ritornello di "Claustrofobia", a momenti di recitata ironia della conclusiva "Dicono che", all'ottima ballad "Hiroshima", dove si rallentano i ritmi ma a differenza della robaccia che si sente in radio si possono apprezzare delle finezze nella composizione e negli arrangiamenti davvero d'alta scuola. Se questo è solo l'inizio, c'è da sperare di sentir parlare molto di questo lavoro, perché ci sono delle potenzialità che raramente si vedono in una band così giovane.
Specie per la capacità, presente in ogni secondo dell'EP, di mischiare grande tecnica e melodia. Segniamoci questo nome, perché La Fortuna di Nashira deve diventare un nome della scena indipendente italiana.
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