Dura scorza tecnologica. Un ritmo incalzante. Si citano i vecchi maestri, dal synth pop anni '80 ai Kraftwerk, ma con classe, raffinatezza.
I Ladytron prediligono un tipo di elettronica molto fredda, ancor piú in questo secondo lavoro che fa seguito al brillante "604".

Si inaspriscono le tendenze ai ritmi ossessivi, molto duri. Tuttavia la piacevolezza della proposta è garantita dal gusto per la melodia e l'ironia, due elementi che mitigano le tendenze piú estreme della loro musica.
La voce canta con tono distaccato arie indifferenti. Melodie che si insinuano nella mente, si canticchiano.
La tecnologia accetta e incorpora l'elemento umano.

Ecco quindi affiorare un'anima. Viene infusa, dotata di bellezza interiore, si insinua lentamente ma prende il suo posto, irremovibile. Parole scarne, semplici, efficaci : "They only want you when you're 17 when you're 21 you're no fun" (da "Seventeen"). Ironia, elemento ludico che non guasta.

Si prosegue. I battiti sintetici avanzano. Rallentano. Si riprendono. Si arricchiscono. Ancora frasi brevi, evocative: "Think, everyone that you kiss, do they cease to exist when you stop being missed?" (da "Cease 2 xist").

È un sound che si lascia ascoltare ovunque ma che conserva sempre un marcato spirito "dance". I vari elementi si amalgano senza sforzo e il prodotto ottenuto si presenta tagliente, preciso, aromatico.
Non abbiate paura... C'è un cuore che batte sotto la dura scorza che lo ricopre. Le macchine sono ancora al servizio dell'uomo.

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