Zagabria, 14 settembre 2002.

"Mi hanno detto che stasera allo KSet fanno musica dal vivo", fa lei, e così ci incamminiamo, attraversando Zagabria di notte, e voglio dire, non so se avete presente le capitali del genere, con i palazzi in stile austro-ungarico e la gente in stile slavo, coi cappotti di pelle scura e le carnagioni chiare e gli sguardi tristi eccetera: la serata prometteva; d'altronde tutto aveva il colore giusto in quelle sere.

Quando arriviamo, il locale è già pieno. È molto bello lo KSet, ha le dimensioni adatte perché non vi suoni Bon Jovi ma nemmeno io da solo. E poi, sì, lo KSet è riverberato dai colori giusti; d'altronde tutto aveva il colore giusto in quelle sere.

Gli strani tipi sul palco stanno ancora settando gli strumenti. Hanno l'aria di chi sa il fatto suo. Iniziano, e fanno dell'ottima elettronica; insieme trascinante e composta, ben scritta, dal vivo si lascia apprezzare molto. Ecco, ci mancava l'elettronica... Con lei, avevo scoperto tanta di quella musica: dal busker di Dublino ai Mercury Rev (quale musica migliore per una favola?), dai Leut Magnetic (crossover da Spalato) ai Lambchop (mentre sorseggiavamo un 'caffè bianco' in un pub dalle pareti colorate; d'altronde tutto aveva il colore giusto in quelle sere).
E adesso anche l'elettronica. Lei mi guarda: "Do you like it?".
"I do". Splendide le note di basso ondeggianti in mezzo ai bleep, splendida la voce freezer della cantante. Che dopo il primo pezzo si presenta: "Veniamo dalla Germania, siamo i Lali Puna". Beh, ma allora li conosco, ho letto di loro, sono quelli della cricca crucca dei Notwist. E chi se lo aspettava, senza neanche saperlo, in un locale qualsiasi di Zagabria, davanti a neanche trecento persone, un qualsiasi venerdì sera, ti becco i Lali Puna. Magia.

Mentre l'atmosfera dello KSet viene saturata da Nin-Com-Pop, mi accorgo che la loro musica è azzurra e gelida, provocante e dolcemente ossessiva.
E lei è accanto a me, mi guarda ed anche lei è musica: provocante e gelida, dolcemente ossessiva e azzurra, come i suoi occhi e come l'anima di un elfo. D'altronde tutto aveva il colore giusto in quelle sere.

Carico i commenti... con calma