Il mio mitra è un contrabbasso che ti spara sulla faccia cantava Demetrio Stratos nel '74 e così deve aver pensato pure la bella Lauryn Hill dando alle stampe questo MTV Unplugged un paio di anni fa.

Un disco impegnato e "di spessore" per l'ex reginetta del pop-easy listening (ex dei Fugees) passata, nell'arco di un paio di dischi, dal puro intrattenimento alla composizione di queste canzoni di rabbia e di rivolta. Canzoni che parlano di diritti civili, di poltica, della situazione della donna, insomma, canzoni "sentite" e, se me lo concedete, di "impegno", Che non è "l'impegno de noantri" sbandierato dai nostri 4 cantanti di casa per promuovere i loro album al Live8, o le pseudo donazioni fatte a pseudo organizzazioni con i ricavi di pseudo vendite etc. L'impegno della nostra Lauryn trasuda da ogni nota suonata in questo disco, canzoni come comizi e note "sudate" che sanno di lotta e di rivoluzione. Alla nostra eroina, passata coscientemente dalle limousine dorate del mondo POP alle barricate della canzone politica, oggi non serve granchè. Rinnegati i lussi di una vita da pop star immaginiamo scialba e vuota (così almeno ci piace immaginarla), la pasionaria Hill impugna la chitarra come un mitra e su un palco spoglio senza trucchi e senza luci, canta le sue storie con l'anima e l'interpretazione di un'amazzone stanca ma agguerrita.

Bellissime e "sentite" le sue stonature e i rari momenti dove la voce viene a mancare che danno all'interpretazione dei brani, un calore e un senso di verità ancora più coinvolgente... momenti emozionanti da vera pelle d'oca. Una volta tanto una cantante che fa il percorso "al contrario" a differenza dei più che partono "rocker e maledetti" per stabilizzarsi, col tempo e l'età (e diciamo pure, grazie al sostanzioso conto in banca) su registri più tranquilli e rilassati (vedi il Blasco Nazionale tanto per dirne uno) nel migliore dei casi. Opinionisti e filosofi nei peggiori.
Un disco forse eccessivamente lungo e parlato che mette a dura prova chi se la cava così così con lo slang dell'americano parlato, a cui però va comunque il nostro plauso.

Un applauso, dunque, al coraggio e alla grandezza di questa Artista che ha saputo rimettersi in discussione percorrendo la via più impervia e rischiosa che un'artista possa percorrere: due luci, una voce e una chitarra. Qui non si bara, niente mega produzioni, niente effetti stroboscopici, niente spot o mega promozioni televisive, niente 4 palchi rotanti o "campivolo" del cazzo.
Qui si è nudi: se hai l'anima o no, qui si sente. Mica cazzi.

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