L'equilibrio armonioso di due pianeti gemelli si è spezzato. Felona, "una nuova festa oggi come ieri", Sorona "da giorni ormai lontani persi nel tempo", non ha spazio per "nere paludi". Questo è il racconto che ci propongono le Orme, con molta grinta e semplicità. In questo disco, il gruppo dà poco spazio alle improvvisazioni che l'ha reso celebre nei precedenti album, dando maggior risalto alle liriche e alle atmosfere musicali che esse richiedono, facendo di questo disco un concept senza precedenti nella musica Italiana. Per i nostri ragazzi, questo è un album di vitale importanza nella loro discografia, perchè esso li farà approdare in Inghilterra. Il successo, non è paragonabile a quello dei loro colleghi della PFM, ma si fanno accogliere molto bene dalla Nazione, grazie sopratutto alla versione in lingua Inglese (dal titolo Felona And Sorona, non facile da recapitare nel nostro paese), scritta da Peter Hammil dei Van Der Graaf Generator.

"Sospesi Nell'Incredibile", apre il disco con modestia e avversità, inserendoci immediatamente nella sua drammacità. Dopo la parte cantata da Aldo Tagliapietra, si prosegue con una sezione strumentale, che ci invita a seguirla, intenti a capire cosa ci sta descrivendo, per poi sorprenderci con un assolo finale di batteria. "Felona", ci vuole descrivere la sua felicità con una introduzione festosa di campane, e una chitarra che fa da mediante alla voce limpida e armoniosa di Aldo. L'immensità e la legerezza dell'Universo, rappresentate dalle tastiere di Tony Pagliuca e dalla voce cosmica di Tagliapietra, fanno da interpetre alla triste "Solitudine Di Chi Protegge Il Mondo". Dopo l'accompagnamento del piano alla voce, i sintetizzatori intonano note malinconiche che conducono al prossimo pezzo. "L'equilibrio", è il resoconto di quello che è accaduto e di quello che sta accadendo, Tagliapietra ce lo racconta cantando con voce acuta. Poco piu' avanti, le note malinconiche del pezzo precedente ritornano, ma questa volta con un sottofondo armonico dell'Hammond e un ritmo di batteria coperto da altri suoni di tastiera. Segue una coinvolgente improvvisazione di pianoforte, accompagnato da un sottofondo di Moog e un morbido ritmo di batteria, ora i riflettori puntano sul sintetizzatore, che ci catapulta nella voce "artefatta", di Aldo. Ansia, angoscia, tragedia, tutto questo fa di "Sorona" un brano che suscita un forte senso di sgomento nel momento in cui lo si ascolta. La musica è costruita su un testo in cui si parla di un pianeta, ormai appassito, spento, al contrario di Felona. Di forte impatto emotivo è l'accompagnamento di sottofondo della tastiera. "Attesa Inerte" è un brano "chiuso", supportato da fraseggi di tastiera e basso, entrambi "ossessivi". Aldo cerca di seguire con voce "stonata" le note distorte del sintetizzatore. Inoltre la composizione accenna piccole parentesi armoniche: "e nell'attesa inerte alzano mani verso il cielo. . . " L'unica cosa che può fare Michi Dei Rossi con la sua batteria è seguire il basso, elemento indispenzabile per questo pezzo. "Ritratto Di Un Mattino" è una delle composizioni più solari del disco, insieme a "Felona" e "All'infuori Del Tempo".

Da come si è potuto intuire già nel precedente pezzo, l'equilibrio fra i due pianeti è tornato, e le note del sintetizzatore ne sono (almeno sembra!) la conferma. La voce di Aldo impreziosita dagli echi, cerca di spiegare alla gente di Felona : "la felicità non puoi trovarla in te, ma nell'amore che agli altri un giorno darai. . . . !", segue una sezione strumentale che, termina con festosi rintocchi di campane e una breve parte solista al piano di Pagliuca. La succitata "All'infuori Del Tempo" è la conferma che tutto è tornato per la meglio. Chitarra Folk, leggere percussioni di gong e fraseggi "illuminanti" di tastiera fanno di questo un pezzo morbido e godibile. Purtroppo questa felicità non durerà per molto, e per il finale ci si deve attendere un "colpo di scena". "Ritorno Al Nulla" è una discesa nell'oblio. I due pianeti sono tornati in contrapposizione, riportandoci alle cupe atmosfere, anche se in "ritmi" differenti. In effetti, il pezzo è un "esperimento" per tastiere-sintetizzatore, con vaghe sfumature di musica Araba. In "Felona e Sorona" attraverso la metafora, ci si trova di fronte alla fantascienza, alla solitudine e alla noncuranza del prossimo. Elementi che fanno di questo un concept unico nel suo genere.

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