Brutta cosa vedere una leggenda del prog come Le Orme suonare in una cornice del genere, con poco più di cinquanta persone di pubblico, costituite prevalentemente da fan storici. Ed è un peccato perché l'idea alla base del festival non era male ma se poi ci mettiamo anche la partita del Milan e la (di)partita di Tagliapietra il quadro è completo.
Ieri sera infatti sembrava quasi che le partite fossero due: una era appunto quella del Milan, che deve aver influito sull'affluenza finale, l'altra è l'ormai infinita telenovela sull'uso del nome “Le Orme” e sulla nascita di un “nuovo” gruppo, guidato appunto da Aldo Tagliapietra, voce storica dei veneti, e dal redivivo Toni Pagliuca, tastierista che tanto aveva dato al prog italiano e mondiale degli anni Settanta. E di partita a distanza si potrebbe infatti parlare visto che questa sera oltre alle Orme a pochi chilometri di distanza suonano Tagliapietra-Pagliuca-Marton: cosa vorrebbe essere, un derby in cui chi fa più pubblico vince?
Andiamo in ordine comunque. Arrivato al Teatro San Giovanni XXIII, oltre a trovare Michi Dei Rossi e Jimmy Spitaleri proprio davanti all'ingresso, ho il tempo per “visitare” l'esposizione “Progressivamente '70”, mostra fotografica sui concerti progressive romani degli anni Settanta, con scatti, rigorosamente in bianco e nero, che ritraggono al loro apice Genesis, Alan Sorrenti, Banco, PFM e, tra i tanti, proprio Le Orme. Un Michi Dei Rossi come al solito lungocrinito è ritratto a suonare le campane tubolari al Teatro Brancaccio nel gennaio '74, in occasione del concerto durante il quale fu registrato l'album “In Concerto”, primo album dal vivo del rock italiano di sempre. Malgrado la scarsa affluenza (peggio per chi non c'era) l'occasione è comunque ghiotta: dopo sette lunghi anni, infatti, esce finalmente un nuovo album in studio a nome Le Orme, “La Via della Seta”. Togliamo subito qualsiasi dubbio per chi si fosse perso quale “puntata” della soap: il marchio “Le Orme” appartiene a Michi Dei Rossi e dal punto di vista legale ha tutti i diritti per poterlo utilizzare, come più volte ribadito in sede giudiziaria. Dopo la buona performance dei giovani Ego, i nostri salgano sul palco: rispetto all'ultima volta in cui mi era capitato di vederli devo dire che fa un certo effetto vedere così tante facce nuove. La formazione si è infatti stabilizzata con una formula “tre più tre”: Michi Dei Rossi alla batteria, Michele Bon alle tastiere e Fabio Trentini al basso accompagnati dal giovanissimo Federico Gava al pianoforte, William Dotto alle chitarre e dal carismatico Jimmy Spitaleri alla voce, già membro storico dei Metamorfosi, importante realtà romana del prog anni Settanta.
Il gruppo è affiatato, tutti danno l'impressione di divertirsi e di voler essere lì anche perché, soprattutto per la coppia Dei Rossi-Bon, si tratta anche di una questione di orgoglio, ovvero dimostrare che Le Orme possono continuare coerentemente il proprio percorso artistico anche senza quello che è stato sicuramente il loro membro più rappresentativo. In tale contesto risulta azzeccata l'idea di dividere sostanzialmente lo spettacolo in due parti, una prima durante la quale viene presentato il nuovo album nella sua interezza ed una seconda durante la quale si da spazio a qualche vecchio classico. Il nuovo lavoro appare ad un primo ascolto assolutamente convincente, forse distante da quanto fatto in passato, ma comunque assolutamente valido, un ottimo disco di prog moderno che però non rinnega assolutamente quanto fatto in passato. Il modello è quello della classica suite e per quaranta minuti ci ritroviamo a viaggiare tra Venezia e la Cina lunga la Via della Seta, metafora dell'incontro pacifico e costruttivo tra i popoli. Ci saranno comunque altre sedi per parlare in maniera approfondita del disco. Ciò che subito si nota è che, da punto di vista puramente sonoro, il gruppo non solo ha sicuramente fatto un passo avanti nell'avere un bassista ed un chitarrista titolari, accantonando quindi l'idea della “doppio manico”, ma soprattutto, come fatto notare dallo stesso Dei Rossi in una bella chiacchierata a fine concerto, con un pianoforte stabilmente in formazione si possono ormai riprodurre alla perfezione anche i brani più complessi ed articolati, mentre invece prima si dovevano sempre trovare compromessi che alla fine scontentavano un po' tutti. E si si ha un pianista di razza nel gruppo la cosa più logica è certamente quella di riproporre il mitico “Contrappunti”, brano del 1974 contenuto nell'album omonimo e che per la prima volta vedeva un pianista in seno al gruppo, un “tale” che rispondeva al nome di Gian Piero Reverberi. E nel parlare della resa dal vivo di questa nuova formazione non si può non sottolineare la maiuscola prova di Spitaleri, frontman di razza con il carisma giusto per rendere questa nuova incarnazione delle Orme valida e credibile. Dopo il riassunto di “Felona e Sorona”, il gruppo si congeda con un “Uno Sguardo verso il Cielo/Collage”, con l'ormai classicissima marcetta che chiude una serata davvero splendida e che ha dimostrato ancora una volta come passione e determinazione, che a volte, viste da fuori, possono passare per sfacciataggine, sono l'unico metro di giudizio valido quando si parla di Musica con la M maiuscola. Il resto, malgrado in molti ancora non vogliano farsene una ragione, sono chiacchiere.
PS: come detto prima a fine concerto ho avuto la possibilità di fare una chiacchierata di una ventina di minuti con Dei Rossi. Si è dimostrato una persona assolutamente disponibile e che crede sinceramente in quello che fa e si è a lungo parlato della scissione e degli strascichi che ha causato. Visto che comunque non si trattava di un'intervista preferisco non riportare quanto mi è stato detto, anche come forma di rispetto nei confronti dei diretti interessati.
Le Orme:
Michi Dei Rossi: batteria, percussioni
Michele Bon: tastiere, sintetizzatori, cori
Fabio Trentini: basso, chitarra acustica, cori
con
Jimmy Spitaleri: voce
Federico Gava: tastiere, pianoforte
William Dotto: chitarre
Scaletta:
La Via della Seta (suite intera)
Contrappunti
Felona e Sorona (riassunto)
Uno Sguardo verso il Cielo
Collage
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