1980.

Situato al centro di un cambiamento stilistico, "Piccola Rapsodia Dell'Ape" è la rappresentazione totale se non la concretizzazione, di una ricerca iniziata da Le Orme l'anno precedente con "Florian"; una ricerca che trova un punto focale nello studio e messa in atto di sonorità Barocche in ambito Rock. Se a questo dialogo tra musica Classica e musica Rock già ci aveva pensato qualche anno prima il Prog (genere molto piu' che caro a Aldo & Co. ), che fra le molte ramificazioni che lo distinguevano, caratterizzavano e poi inevitabilmente fatto diventare il genere piu' innovativo del XX secolo (e non solo), aveva quella del Rock Sinfonico. Questa reincarnazione del genere; oltre ad essere la più diffusa, ha permesso di suonare con strumentazioni tipiche del Rock temi prettamente classici. Come già accennato, "Piccola Rapsodia Dell'Ape" è il quadro centrale di un dirottamento stilistico (anche se in precedenza il gruppo aveva già provato altre strade, ma pur sempre rimanendo attaccato agli stilemi del Prog); iniziato proprio con "Florian", poi culminato con e forzato da sonorità elettroniche per tutto il resto degli anni' 80.

L'organico della band è lo stesso dei precedenti "Verità Nascoste" - "Storia o Leggenda" e "Florian", ovvero: Aldo Tagliapietra, Tony Pagliuca, Michi Dei Rossi e Germano Serafin; inoltre a quest'ultimo si deve gran parte dell'album. La strumentazione, al confronto del precedente "Florian" è un poco cambiata, nel disco vengono suonati: Violino, Violoncello, Pianoforte, Chitarra Classica, Chitarra 12 corde e Folk, Charango, Bouzuki, Marimba, Vibrafono e Glockenspiel.

La prima traccia è "Il Treno", e già si parte con il piede giusto; il frammento pianistico dell'introduzione è coinvolgente, l'arrivo quasi tempestoso del violoncello è sorprendente e poi l'aggregazione degli altri strumenti che conducono al ritornello è grandiosa e sublime; il tutto fatto con vera classe. Poi come se non bastasse, a fare di questo un brano godibile e trascinante ci pensa l'inquieta voce di Aldo. "Raccogli Le Nuvole" oltre a farci intedere ancora di più il suono barocco del disco; ci presenta un Aldo inedito, scatenato piu' che mai (difficile da credere, eh!), accompagnato da un multisfaccettato tappeto sonoro di strumenti a corda pizzicata e da colpi vellutati di batteria. "La Mia Sposa Bianca"; dolci crisantemi di chitarra, armonie profumate, canto sicuro e rassegnato; fanno da cornice a un testo che parla di morte, il tutto senza cadere in drammacità, ma affrontato con rassegnata sicurezza. Con la title-track, ci sembra di ascoltare un vero e proprio pezzo Classico; detto questo potrei terminare qui la descrizione di questo quarto brano del disco. . . e invece no! L'introduzione e affidata al pianoforte che cerca di esorcizzare ciò che stiamo per ascoltare; un colpo feroce e dinamico di batteria fanno da sostegno a violini nervosi e paranoici; nel frattempo è ritornato il fraseggio iniziale che con l'andare avanti si velocizza sempre di piu' per poi piombare nel trascinate gioco di percussioni e pianoforte, poi in seguito solo percussioni e archi, per poi ricadere di nuovo al piano e percussioni. Nella parte centrale della composizione ci si rilassa un pochino; ma gli archi distorti e quasi psichedelici ci aspettano dietro l'angolo per trascinarci di nuovo nella pazzia di percussioni-pianoforte e archi, il tutto terminandosi bruscamente come un onda che si schianta in uno scoglio.

Con "Charango", si ritorna ad una certa vivacità apprezzata già ne "Il Treno"; e inoltre (almeno io credo), il brano è dedicato allo strumento omonimo suonato da Le Orme in questo disco. Dopo la breve introduzione; appunto del Charango, si affaccia la voce di Aldo, condita da un sottofondo di Violini alla "Florian" da parte di Germano Serafin. "Diana che danza, la piu' folle in città, la nuova preda ha portato con se: è propio lui Charango, che muore così, che cudeltà l'amore, non prova pietà. . . " Lirica pressoche di un umorismo nascosto, non trovate? Dopodichè la strofa dà la senzazione di essere rafforzata da bassi (sia chiaro, è una mia impressione, ma. . . questo non è album prettamente acustico?!), e Michi sembra essere in forma smagliante alle percussioni. La calma sovrana e la poesia di "Fiori Di Luce" ci prende per mano e ci accompagna per malinconici paesaggi con "piccole foglie cadute per caso piu' in la" che sanno cogliere "ali leggere che sanno di non tornar giù" e giungere "in quei silenzi che io non ho vissuto mai". Nel cambiamento armonico; che si focalizza a metà brano, troviamo un Serafin magnifico al violino. "Fragile Conchiglia" è per me il miglior brano di tutto l'album, capace di trasmettermi sensazioni ed emozioni indescrivibili. E' il pezzo piu' duraturo di tutto il disco (6'24''). L'introduzione è caraterizzata da un dirompente violino (vero filo conduttore di tutto il brano); dopo l' "overture" (chiamiamola così) di Aldo si sprigiona il ritornello (per niente banale), ed è qui che si susseguono magnifiche visioni e sensazioni: "Dentro di te, conchiglia io troverò l'azzurro, ti scoprirò di perla, libererai la schiuma. Le notti fredde, stellate, inventeranno mille canzoni, e ancora sabbie dorate riscalderai così. . . " ; intona Aldo. Dopodiche si ritorna al tema iniziale, terminado il brano con un bellissimo acuto di violino. "Buona Notte" è una ninna nanna Folk, cantata dal solo Aldo accompagnato dalla chitarra; un brano degno del nome della band, con una melodia dal retrogusto poetico.

"Buonanotte, buonanotte a te. Buonanotte, buonanotte a te. . . "

Siamo giunti al termine. Secondo me questo disco rappresenta un caso isolato nella discografia de Le Orme, forse ancor di piu' di "Florian". Mentre "Florian" è passato alla storia come il disco del cambiamento stilistico di Aldo & Co. "Piccola Rapsodia Dell'Ape" tende a tenere piu' alta la bandiera del nuovo stile, forse non come ricerca piu' avanzata rispetto al disco precedente, ma come ritorno a "vecchi" suoni mescolati alle nuove frontiere esplorate dalla band.

Dedico questa recensione a Germano Serafin, che purtroppo ci ha lasciati nel lontano 1992 per una brutta malattia.

Ah! Quasi dimenticavo. . . Attenti a non farvi pungere dall'Ape!!!

Tracklist:

1) Il Treno

2) Raccogli Le Nuvole

3) La Mia Sposa Bianca

4) Piccola Rapsodia Dell'Ape

5) Charango

6) Fiori Di Luce

7) Fragile Conchiglia

8) Buona Notte

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