E' ormai noto che dall'Antartide, alcuni anni or sono, siano state estratte lunghissime carote di ghiaccio. Con questi "tubi" di 3-4 km oltre a poter fare tonnellate di ottimi aperitivi o cocktails in selvaggi happy hour, è possibile anche andare indietro nel tempo fino a 600.000 anni or sono. Per quale motivo? Per esempio per verificare scientificamente come sono variate le parti per milione di anidride carbonica nell'aria. Curiosi? Per 599.850 anni il valore di CO2 è oscillato tra le 180 parti per milione e le 280. Le oscillazioni in questo vasto lasso di tempo sono state estremamente lente e graduali e se le volessimo trasporre su carta ne risulterebbe un grafico con curve dolci: i pendii raggiungono i valori massimi nei periodi interglaciali e scendono invece durante le glaciazioni. Dal 1850 in poi però le parti di CO2 se ne sono fregate della gradualità ed hanno preso l'ascensore chiedendo un passaggio ad una curva esponenziale che passava giusto di lì. Dal valore di 280 sono volate ben presto ai 385 attuali (http://www.grida.no/climate/vital/07.htm).
Se riguardo al replay il salto, devo ammettere che è strabiliante. Ottima pedana e sfruttamento perfetto del vento. Un salto che oserei definire quasi incredibile e che il 95% della comunità scientifica lo definisce come frutto del DOPING!!! Ho pensato ad un'immagine per rendere meglio la situazione attuale. E' come se una persona adulta per 20 anni tra diete ed ingrassamenti vari continui ad oscillare di peso tra i 70 e 80 kg e poi di colpo in un solo giorno ingrassasse di 10 kg!!!
Il restante 5% della comunità scientifica però ci tranquillizza e dice che non è detto al 100% che tale aumento sia determinato dall'uomo. Sarà, ma i valori continuano ad aumentare ed invece che cercare di uscire dalla dipendenza del petrolio si pensa a come far scoreggiare di meno le vacche che con il loro metano (molecola più impattante della CO2 per quel che concerne il cosiddetto effetto serra) sono le vere colpevoli!!! Ma per favore....
Come si sarà capito, sebbene non sia un ambientalista, sono molto preoccupato in relazione all'argomento, specie dopo aver letto per la mia tesi report come quello dell'IPCC e libri scritti da illustri scienziati. Credo che il riscaldamento globale esista e porterà seco ripercussioni pesantissime già per i nostri figli. Tuttavia mai avrei pensato che questo fenomeno avrebbe generato degli effetti anche sulla mia amata musica...

Eh già, perché sembra che l'ibernato settore dell'hard rock - metal melodico in questo periodo si stia svegliando dal lungo letargo nel quale era profondamente immerso. L'inizio scoppiettante del 2008, dopo la buona sorpresa degli esordienti Saint Deamon, prosegue con il secondo disco degli scandinavi Leverage.
Nessuna rivoluzione sonora sia ben inteso, ma un altro cd estremamente godibile che è possibile assaporare tutto d'un fiato. In considerazione dei tempi magri che si sono avuti nel passato è già un buon-ottimo punto di partenza per l'anno solare appena iniziato. Il sound si pone a mio parere a confine tra il rock ed il metal più soffice e melodico con riff che non sono mai troppo invasivi e arcigini. Pride Of Lions, Harem Scarem, Masterplan o i migliori Europe (se vogliamo cercare similitudini con band famose) possono essere i punti di riferimento per capire verso che proposta andiamo incontro ascoltando Blind Fire.
Canzoni rock, nel senso che hanno un bel ritmo incalzante, ma in fin dei conti sono gustosamente morbide come i marshmallows e sono arricchite con tanti assoli ben fatti: ciliegine messe lì dal chitarrista Tuomas Heikkinen per addolcire un prodotto curato in ogni sua minima parte. Il suono, a conferma del buon lavoro fatto in sede di produzione, risulta essere pulito. La voce di Pekka Heino è leggermente sporca e non troppo alta per andare incontro alle esigenze di tutti. E le tastiere? Si sa che gli scandinavi hanno un debole per questo strumento, ma i Leverage non esagerano e spesso si limitano ad usarle come abbellimento: una cornice preziosa a cori e strofe in crescendo. Potrei tediarvi con un track un by track. Potrei, ma non trovate che sia più importante che vi rassicuri sulla qualità della scaletta nel suo complesso? Ascoltatevi ad esempio il mid tempo "Don't Touch The Sun" e godete di melodie per nulla esagerate con la compresenza di chitarre, tastiere e voce passionale e mutevole del singer. Se vi piace allora siete a cavallo e sarete pronti ad apprezzare anche la morbida "King Of The Night"o la più tenebrosa "Sentenced". Potrete constatare che i suddetti pezzi che rappresentano i due "estremi" del lavoro hanno comunque dei punti di congiunzione. Insomma "Blind Fire" è un lavoro facile, lineare ed eterogeneo nel livello (alto) di composizione.

Ha quindi il grande pregio di riuscire ad entrare in testa fin da subito e sono certo che verrà apprezzato da chi ama il genere perché è stato costruito in maniera impeccabile. Attenti però a non farlo morire precocemente. Se accettate un consiglio non ascoltate questo cd troppe volte di seguito dopo l'inevitabile periodo di innamoramento iniziale. Alternatelo invece con qualcosa di diverso e maggiormente elaborato. Solo in questo modo Blind Fire, ad ogni nuovo ascolto, vi offrirà sempre un'oretta di ottima musica rock melodica.

3 stelle e mezzo.

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