Prima di diventare dei veri e propri pagliacci, alfieri del nu-metal più finto e commerciale, i Linkin Park si chiamavano Hybrid Theory (guardacaso nome del loro primo vero album), ed erano un discreto gruppo a metà tra crossover e hip-hop. Niente a che vedere con capolavori come "Rage Against the Machine", "Angel Dust" o "Blood Sugar Sex Magik" (per carità, ci mancherebbe), ma almeno un minimo di spessore artistico c'era. Il gruppo si formò dall'unione degli Xeno con il cantante Chester Bennington. L'unica testimonianza sotto nome Hybrid Theory sarà proprio questo EP, pubblicato nel 1999.

La formazione è quasi identica a quella del sestetto LP, con l'unica differenza che il ruolo del bassista è ancora vacante (Phoenix arriverà nel 2000), e quindi il basso è suonato in alcune tracce dal chitarrista Brad Delson e, in altre, da un amico del gruppo, Kyle Christener. Il resto della band è formato dal rapper Mike Shinoda, dal batterista Rob Bourdon e dal dj Joseph Hahn, più il sopracitato Chester.

Il compito di aprire il lavoro è affidato a "Carousel", che presenta tutto ciò che caratterizza il sound LP: strofe dominate da inserti elettronici e rappate e ritornelli con chitarrone in evidenza e urla simil-growl (Tutto qui, penserete? Beh, si, che vi aspettavate). In pratica ogni brano che in seguito i Linkin Park scriveranno sarà una (minima) variazione su questo tema. Dopo un mini strumentale di 40 secondi suonati da Mr. Hahn, "Technique", giungiamo al miglior brano dell'EP, "Step Up". Le strofe simil-psichedeliche, grazie agli arpeggi di chitarra e piano e alla batteria mai così varia, si contrappongono al tipico ritornello, molto godibile. Sarà che non c'è ombra di Bennington (se si escludono pochi secondi di coro in sottofondo) ma sto brano a me garba parecchio. "And One", al contrario, è affidata interamente a Chester, a parte qualche incalzante e appagante rappata, e il sound ritorna sulle tipiche coordinate LP, anche se l' intermezzo melodico centrale e il finale elettronico la rendono abbastanza varia.

L'unico brano che sarà ripreso in seguito è "High Voltage", brano hip hop al 100%, reso interessante dal ritornello cantato da una voce robotica, e dagli effetti usati da Mr. Hahn, che rendono l'atmosfera complessiva del brano vagamente inquietante. L'ultima track, "Part of Me", è un altro coinvolgente brano, pieno di cambi di ritmo (dalle strofe rappate, al ritornello hard che si blocca per un ipnotico arpeggio di chitarra) che si dilunga dopo i 4 minuti della canzone vera e propria, in altri 4 inutili minuti in cui viene reiterato un unico suono eletronico e, allo scoccare del decimo minuto, parte uno strumentale dominato da batteria elettronica e tastiere.

Insomma, non sarà un lavoro perfetto, ma nemmeno una schifezza come i 2 album pubblicati finora dai Linkin Park.

VOTO = 6.5

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