Aspettate un attimo... non è come sembra! Lasciate che vi spieghi.

Sissignore... ho intenzione di costituirmi, ma ho bisogno che, almeno voi, mi crediate. Non so perchè l'ho fatto. Sarà stata la noia, l'apatia o, detto fra noi, avevo solo voglia di un pò di sano masochismo cerebrale.

Alle autorità, invece, racconterò del mio frequente elucubrare circa il concetto di arte e le sue più contorte estrinsecazioni esegetiche, e giocherò con i più disparati disturbi della personalità. A loro dirò che, se è vero che tutto è arte, e l'arte è di tutti, è giusto che sappiano un aneddoto di cui, per ora, vi rendo partecipi.

In una delle mie vite precedenti, defecai in numerosi barattolini di latta, e li misi in vendita a peso d'oro. Quella provocazione venne adoperata, in seguito, anche come giustificazione di comodo per eventuali infausti lavori artistici, come a dire che non c'era nulla di peggio che spacciare la propria merda per arte; qualsiasi altra opera avrebbe rivendicato una dignità superiore. Ormai quel tempo non mi appartiene più, eppure, ancora oggi, posso vantare una più che discreta schiera di proseliti. Mi piace ricordare un episodio in particolare, risalente al 2001.

Una trasmissione selezionava ragazze provenienti da tutta Italia allo scopo di formare un gruppo (spudoratamente e inequivocabilmente ''a tavolino'') che fosse la risposta peninsulare alle Spice Girls. Non so dirvi cosa andò storto, ma il successo delle Spice Girls non lo avrebbero visto nemmeno con le più sofisticate apparecchiature della NASA. L'originalità non era l'arma su cui puntare: il gruppo si chiamava Lollipop, l'album ''Popstars''; titoli quali ''Down Down Down'', ''I Want You'', ''Turn Me Around'', ''Everybody Come On'' sono il frutto di un'attività cerebrale non dissimile da quella dello scaccolamento, e le musiche, più che la pelle d'oca, fanno venire la psoriasi.

Uno di quei dischi che ti entra in testa, e per fortuna, ti esce anche subito (non vi dico approfittando di quale condotto). Eppure, mi incuriosì il fatto che, per selezionare accuratamente le ragazze, e insegnare loro una semplicissima coreografia, la produzione impiegò circa 8 mesi. Era ovvio, dunque, ritenere che, il risultato di cotanto zelo sarebbe stato sicuramente un capolavoro. Nella mia ottica deviata, non mi sbagliavo. ''Popstars'' è una delle più riuscite applicazioni pentagrammatiche delle teorie di cui vi parlavo. È la sublimazione (in senso chimico-fisico più che altro) della merda in un qualcosa di impalpabile come la musica.

Forse, loro non se ne rendevano nemmeno conto...

Beh? Perchè mi guardate così?... Che fate? Fermi!!!!! Dove mi state portando?? Nooo!!! Aiutooooo!!!! Nooooooooooooooo!!!!!!!!!!

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