L'ineffabile precisione dell'elettronica è ben poca cosa rispetto al fascino dell'imperfezione umana. E' metallo contro la capacità dell'uomo di fantasticare, immaginare e ricreare il "metallo".

I Lost Sounds sono fenomenali e chi ha avuto la fortuna di vederli dal vivo, lo sa. Alicja Trout, Jay Reatard e Rich Crook vengono da Memphis e si tirano dietro un mondo, quello del garage più sotterraneo, dislalico, feroce. Il loro gusto per la fantascienza dai toni apocalittici è una versione maniacale e perversa di cartoni animati come Captain Herlock e Devilman. Propriamente, se mai esiste un suono "sci-fi", i Lost Sounds ne hanno trovato le coordinate fisico-acustiche virandole a nero. Blackwave + garagewave: una smanacciata di petrolio sul muso.

6 dischi di pregevole fattura, una manciata di raccolte di demos e questo EP che ne è distillato e summa: il tono allucinato come quello dei Suicide, l'approccio punk degli X e la perversione del suono dei Plasmatics. Volumi a tavoletta e scarificazioni su di un grammofono retrofuturista. "Trails/Fears" è un devastante impianto garage punk infestato da scorie post industriali che virano verso la dark-wave. "Moving Mouths" è uno stomp di purissimo rock'n'roll collassato contro un muro elettronico di death-rock, "Black Flowers" una potentissima marcia industrial che esplode in un tripudio di psichedelia al silicio. Una guerra batteriologica tra il metallo e la carne dove il volume delle tastiere fa la differenza e la voce di Alicja è una sirena immortale.

Martellante e lasciva, la musica dei Lost Sounds non fa prigionieri.
Strappatevi il cuore e seppellitelo in mezzo a queste 7 tracce al titanio.

E basta merda.

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