C'erano una volta i Green River (no Den l'hai già fatta!).

Va bene, c'erano una volta i Nirvana (no Den ti prego non fare l'ennesimo doppione che poi scrivi su DeBaser "Nirvana" e te viene fuori Nirvana con 8745 recensioni seppur abbian prodotto sei album di cui uno postumo).

L'avete voluto voi allora! C'erano una volta i Love Battery!

Un giorno entrai nel mio caro negozio di fiducia sotto casa, la notizia l'avevo ricevuta pochi giorni prima, il negozio stava per chiudere a breve e come in molti altri luoghi stava per nascere un mitico dj point (che poi chi lo vuole il dj point? ma sta a ca tua dico io!); comunque data l'imminente chiusura il tipo del negozio tirò fuori ogni genere di fondo di magazzino (pensai quel giorno che se avessi trovato una scatola di sardine del '33 non mi sarei stupito più di tanto, comunque c'erano cose come la colonna sonora di Selvaggi o il tributo ad Albano di alcuni artisti italiani degli anni '80). Tra di essi c'era anche questo disco dei Love Battery che io avevo sentito nominare non so dove e sul momento non ricordai neanche cosa suonassero, ma la copertina mi venne in aiuto perchè in fondo sulla sinistra stava una bella scrittina: Sub Pop. Quando poi girai il disco per vedere la data mi ritornò tutto in mente: 1992.

I Love Battery furono un gruppo dell'area di Seattle (ma va?) i quali ebbero il loro maggior momento di notorietà all'entrata nel gruppo di Bruce Fairweather, il Mother Love Bone che non entrò nei Pearl Jam (praticamente un signor fortunato dato che avrebbe potuto essere un plurimiliardario a quel punto). A quel punto i Nostri vennero addirittura citati come più autorevoli pretendenti alla successione dei Nirvana (come un'altra decina di band credo!), ma tutto ciò accadde nel 1993, un anno dopo l'uscita di questo album.

E dunque passiamo all'album, cosa suoneranno mai questi Love Battery? L'idea dei Love Battery fu quella di unire insieme a punk e metal (la base di quello che venne definito come grunge e vi prego di non uccidermi se utilizzo tale termine) una certa psichedelia anni '60 come base. Ma aspettate un momento... Non vi ricorda niente tutto ciò? No? Bè allora vi rinfresco la memoria! C'era già stato qualcuno parecchi anni prima che aveva fatto tutto ciò e quel gruppo si chiamava Screaming Trees, con un Mark Lanegan alla voce che evito di confrontare con Ron Nine, cantante dei Love Battery. Ma allora perchè recensire un album come questo? Sicuramente perchè è un album superiore almeno ad un buon 60% delle band che verranno dopo in questo ambito (Silverchair tanto per fare un nome che venne additato anch'esso come successore dei Nirvana) e poi perchè una particolarità in fondo c'è ed è la chitarra di Kevin Whitworth. Una chitarra in grado di regalare riff graffianti che definiscono l'intera canzone, si ascolti ad esempio "Out Of Focus" nella divagazione finale di oltre un minuto e mezzo dove sembra di essere risucchiati in un tornado la cui furia accenna a diminuire per ben due volte per poi riprendere.

Altro esempio del sound dei Nostri può essere "Foot" che mostra il sound pieno e corposo a cui si contrappongono altre canzoni quali "Damaged" in cui spicca ancora una volta la chitarra di Whitworth, questa volta distortissima e lasciata totalmente in libertà con assoli, dissonanze e quanto di più storto ci sia! Da ricordare infine anche "Side (With You)", dal sound ancora più malato e depresso.

Insomma spero abbiate compreso, un buon album, che non eccelle in originalità ma che regala alcuni buoni momenti. L'ultima cosa che mi sento di dirvi è che quel Sub Pop scritto in copertina in bella vista sulla copertina rosa mi puzza un po', insomma mi sa di primo sintomo di omologazione del sound di quegli anni, una cosa tipo : "Ehi questo è un album della Sub Pop! E la Sub Pop è l'etichetta del grunge! Su allora questo è un disco grunge mi devi comprare!Grunge grunge grunge...". Ma magari mi sbaglio, mi piace pensare che mi sbaglio in casi come questo!

Quel giorno arrivato a casa fui felice di aver acquistato questo album e non il tributo ad Albano, per quanto riguarda le sardine del '33 spero che il mio negoziante le abbia lasciate al dj point, e che gli vadano di traverso!

 

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