Nonostante il mio nick possa suggerire l´opposto, non sono un integralista punk rock. Lo dimostra la mia passione per alcuni gruppi che, a cavallo tra gli Ottanta e i Novanta, si sono affacciati nell'affollato mondo indie con un approccio minimale e scheletrico, debitore alle angoscianti atmosfere dei Joy Division come all'emozionalitá degli Smiths, sposato con cadenze lente e riflessive.
Mi vengono in mente Galaxie 500, Codeine, e, arriviamo al punto, Low. I quali sono tra le bands che piú mi hanno emozionato negli ultimi tempi, forieri di capolavori (e se non tali, poco ci manca) quali "Secret Name" e "Trust", da sempre ospiti fissi del mio lettore CD. Due anni fa, con l'uscita dello "spiazzante" (ma non in senso negativo) "The Great Destroyer", abbiamo potuto scoprire come i Nostri abbiano voglia di cambiare. Ora ce ne viene data conferma con questo "Drums & Guns", in cui per la prima volta la coppia Alan Sparhawk/Mimi Parker viene affiancata dal nuovo bassista Matt Livingston. Il disco colpisce sin dall'inizio, con la cupa litania "Pretty People", in cui il suono della chitarra viene notevolmente abbassato per fare spazio a loops e drum machine, ospiti fissi dell'album, ma gli straordinari duetti vocali tra i coniugi Sparhawk restano, pregni di un'intensitá quasi ingombrante. "Belarus", in cui la chitarra scompare del tutto, ne é un esempio, e lascia abbastanza spiazzati (tuttavia dal vivo, come dimostrato nei recenti concerti del tour italiano, gli effetti vengono creati da Alan con la pedaliera stessa). Ma ecco arrivare la gemma: "Hatchet", un brano POP! in cui le voci dei Nostri collidono perfettamente, supportate dalla "solita" drum machine e dando all'ambiente che ci circonda mentre l'ascoltiamo una specie di aura, che ci allontana dal resto. Si prosegue tra brani piú (Dust On A Window) e leggermente meno (Dragonfly) belli, ma probabilmente l'impressione é data dall sconvolgimento per questa nuova mossa del trio. Tuttavia, la conclusione con la "spirituale" "Violent Past" parla da sé, ovvero ci fa capire come i Low siano sempre un'ottima band e come questo album sia (soltanto?) un buon capitolo della loro discografia.
Quale sará la prossima mossa? Personalmente non vedo l'ora di scoprirlo, sperando che incidano un piccolo capolavoro pop come "Immune" (da "Secret Name", colonna sonora dei miei (pesanti) viaggi verso scuola.
Elenco tracce testi e video
03 Breaker (02:53)
Our bodies break
And the blood just spills and spills
But here we sit debating math
It's just a shame
My hand just kills and kills
There's gotta be an end to that
There's gotta be an end to that
07 Dust on the Window (04:12)
Dust on the window
The sun's darkened angle
Write your initials with mine
At this time tomorrow
I'll be just one day closer
One sunset further behind
In the morning I'll make up my mind
Always a whisper
Worthless and tender
A break in my arm that won't heal
You lie like a shadow
Your breath on my pillow
You won't let me keep what I steal
Tell me where can a girl get a meal?
09 Your Poison (01:13)
I've spent a lot of time
Good people
Trying to make it rhyme
Good people
It gave my mind a little place to hide
If you don't like my lines
Good people
You better open wide
Good people
Call the chief, it has become my belief that your tongue is the weapon
You cut what you reap with your poison
Your poison
Your poison
Your poison
12 Murderer (03:43)
One more thing before I go
One more thing I'll ask you, lord
You may need a murderer
Someone to do your dirty work
Don't act so innocent
I've seen you pound your fists into the earth
And I've read your books
Seems that you could use another fool
Well, I'm cruel
And I look right through
You must have more important things to do
So if you need a murderer
Someone to do your dirty work
13 Violent Past (03:37)
All I can do is fight
Even if I know you're right
All I can do is fight
Pretty fingers holding fast
Maybe it's your violent past
Maybe it's your violent past
All you can do is hide
God bless the darkness of the night
All you can do is hide
Pretty fingers, the golden calf
Maybe it's your violent past
Maybe it's your violent past
Maybe it's the violet path
Maybe it's your violent past
Maybe it's the violet path
Maybe it's your violent past
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Altre recensioni
Di rushgino
i Low hanno cambiato aspetto formale conformandosi a ciò che la scena musicale mondiale prevedeva ma rimanendo comunque fedelissimi alla loro idea di musica e di credo concettuale.
Ones and Sixes è in definitiva un disco avvolgente, che ancora una volta riesce a cullare l'ascoltatore nelle sue dolci cantilene che si alternano a forti scossoni di matrice pop ma che lasciano però spazio alla contaminazione elettronica.