Rieccola, come suo solito, immortalata per il nuovo disco in quello stile scarno ed essenziale che contraddistingue le sue copertine.

LP pubblica esattamente a due anni di distanza il successore di Lost On You, suo più celebre lavoro che finalmente le rese ciò che meritava -in termini di accoglienza e distribuzione- dopo una, mediamente, lunga carriera.

Da Mika a Mike Del Rio e Robopop, i produttori che hanno messo mano sull'album e anche sui testi (ovviamente insieme a LP) sono diversi.

La prima cosa che noto ascoltando queste tracce è la poca invadenza degli elementi "ammiccanti" da grande produzione che compaiono qua e là, mentre chitarra e basso sono nitidi al cospetto del brano, come di solito apprezzo.

L'incedere di Dreamcatcher e della più rock Special conferma ciò.

Il pezzo migliore è il singolo Recovery, con la sua cupezza da ballad sofferta.

Secondo me, un elemento da non sottovalutare assolutamente, sta nel fatto che Laura è una classe '81; sa come funziona il circuito musicale e sa scrivere i pezzi dal punto di vista di qualcuno che ha vissuto un po', senza rinunciare all'orecchiabilità più pop (questa è una mia mera supposizione).

Proprio per questo motivo, nei brani di Heart To Mouth sento qualità ma anche piglio radiofonico, entrambi in egual misura.

Il testo che secondo me ha più valore è proprio quello di Special, che sembra autoreferenziale sin dalla prima strofa; un po' come una nuova Other People che inconsciamente ho cercato durante l'ascolto.

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