Luca Carboni, ovvero, quando le proprie sensazioni, le proprie emozioni, belle o brutte che siano, divengono parole, divengono musica. Ebbene si, lo ammetto, ho un debole per il cantautore bolognese (musicale, s'intende), sarà per quella sua voce malinconica e rassicurante, per quell'aria timida e silenziosa, per quel profumo misto tra romanticismo ed "incazzatura", che da sempre respiro nei suoi dischi. Come quello che adesso, mi accingo a recensire.
"Luca Carboni" è un album datato 1987, ed è il terzo del musicista emiliano, dopo "E Intanto Dustin Hoffman Non Sbaglia Un Film"e "Forever". Io lo considero il disco della (sua) maturità. Non solo perché contiene al suo interno delle vere e proprie perle, "Silvia Lo Sai" e "Farfallina", su tutte, ma soprattutto per le tematiche affrontate, non più prettamente intime e se vogliamo, adolescenziali, ma generazionali. E mi si passi la rima. "Silvia Lo Sai", dicevamo. Il pezzo iniziale dell'album. Forse, una delle canzoni più amate e conosciute di Carboni. Personalmente, oserei definirla, una poesia musicata. Il tema trattato è la droga, donna ammaliante e perfida, che può distruggere tutto, anche i valori più sani, come l'amore e l'amicizia. Proseguendo nell'ascolto, ci imbattiamo in "Caro Gesù" ed in "Lungomare", la prima è una sorta di preghiera, di invocazione divina, la seconda invece è una ballata dolcissima, " … Perché la vita è incontrarsi ed illuminare il buio… ", credo che basti questo verso, per descriverla o perlomeno, per farne captare la sua semplice bellezza.
"Gli Autobus Di Notte" e "Voglia di vivere", sono le uniche due canzoni che apprezzo di meno, dell'album in questione, non mi dicono niente, o quasi. Ed eccoci arrivati alla settima traccia. "Farfallina". Questa invece, mi dice tutto. Mi ricorda che la solitudine è dentro di noi, in ogni luogo, a tutte le età. Mi confida che la solitudine e la felicità hanno un volto, lo stesso volto. Quello di una farfallina, per l'appunto, che talvolta vola così alto ch'è impossibile anche solo, sfiorarla. L'album si conclude con "Vieni A Vivere Con Me", stupenda e trascinante ballata e "Chicchi Di Grano", in cui Carboni parla di una storia d'amore, oramai morta e sepolta, ma che sovente, riaffiora nei ricordi di chi l'ha vissuta. Insomma, per chi non conoscesse o volesse avvicinarsi all'"Universo Carboni", gli consiglio vivamente l'acquisto di questo album. È imprescindibile.
Concludo riportando qui di sotto, delle parole che rappresentano un po' il "manifesto", di Luca Carboni:
" … La mia generazione è una generazione senza voce…
confusa e silenziosa…
isolata…
La mia generazione non ha ancora parlato…
Non si è fatta sentire…
Non ha mai gridato …
La sua verità…"
Luca Carboni
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