Ascoltando "Con il nastro rosa" di Battisti Mogol mi è venuto da pensare quale fosse la chiave del successo decennale di questa coppia di autori e forse ho capito. Deve essere l'assoluta medietà dei testi (colorata da strampaletezze [le casse del magazzine alune nere alcune rosse?] che la mente di Mogol produce in quantità quantomeno sospette).
Prendiamo questo brano, parla della cosa più comune del mondo la nascita di un amore ma non di un amore fra giovani ma di un amore fra persone 'mature' (40-50 anni) perchè allore il target di vendita dei dischi non erano i ragazzino comne oggi ma bensì gli adulti , cioè i dischi i 45 giri li comporavano i ns genitori non noi.
"Chissà, chissà chi sei chissà che sarai
chissà che sarà di noi
lo scopriremo solo vivendo
Comunque adesso ho un po' paura
ora che quest'avventura
sta diventando una storia vera
spero tanto tu sia sincera!"
Naturalmente è la donna che potrebbe non essere sincera, era ancora un mondo in cui i maschi si credevano tutti di un pezzo! O facevano finta, come Mogol esprime perfettamente.
Tutti gli adulti maturi 40 50 si ritrovavano in questi versi..
Un ragazzino che bacia la sua prima fidanzatina non si fa dei dubbi pallosi del tipo chissà chissa che sara di noi ect, a meno che non sia un paranoico precoce.
"Mi sto accorgendo che son giunto dentro casa
con la mia cassa ancora con il nastro rosa
e non vorrei aver sbagliato la mia spesa con la mia sposa."
A parte il tono simpatico allegro e scherzoso, rimangono i dubbi sulla Donna, mi sara fedele o la comprerà qualcun'altro-tipo pacco spesa:)?
Certo il genio musicale di Battisti passa sopra tutto e fa di questa canzone una cosa molto bella.
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