Partiamo dalle cose importanti: AUGURI LUCIO! Oggi avrebbe fatto 77 anni. E vista l'occasione prendiamo un album che su Deb ancora nessuno aveva recensito, ovvero Canzoni del 1996. Dopo gli inizi sghembi culminati a Sanremo con i brani 4/3/1943 e Piazza Grande, dopo tre album col poeta Roversi, tre album storici, l'anomalo 1983, il capolavoro Viaggi organizzati, l'abbastanza bruttino Bugie e due album più che buoni (Cambio e Henna), Lucio esce con un album che prende ciò che c'è stato di buono nella sua produzione ma anche alcune cose negative.

I primi quattro brani sono quelli più riusciti: la bella Ayrton apre le danze con una ballata su Ayrton Senna per poi culminare in un assolo di chitarra finale che mette i brividi. Poi c'è anche Canzone, scelta come singolo di lancio, che con una linea melodica pepetrante e un testo magistrale scritto da Samuele Bersani riesce ad entrarti nella testa e nel cuore. Che dire poi delle romantiche Tu non mi basti mai e Domani, entrambe dotate di una sensibilità che è difficile trovare nella produzione anni '90 di Dalla. Anche i brani seguenti funzionano molto bene: Ballando ballando è simpatica e funzione, la pacata dolcezza di Sul mondo, il napoletanaccio di Nun parlà. Quindi tutto l'album prosegue su questa buona strada? No, non tutti i brani funzionano. Amici l'ho sempre trovata imbarazzante, il testo è veramente brutto e la musica (che tenta di riprendere la tecnica dell'asolo di chitarra finale di Ayrton, fallendo clamorosamente) è piuttosto fiacca. Prendimi così è il punto più basso: testo assolutamente prevedibile e musica piatta. Le finali Cosa vuol dire una lacrima e Goodbye sono belline pur rimanendo fra le cose peggiori.

Insomma, un'album certamente non da buttare ma non ai soliti livelli di Lucio per via di qualche brano più banale e lontano dai suoi capolavori. Torno nella mia fossa, in attesa de scrive qualcosa di nuovo

HAPPY BIRTHDAY LUCIO

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