Gutenberg Corner N°1

Prima di parlare del libro mi permetto un'introduzione personale, spero vogliate perdonarmi. Al liceo, nel giornalino scolastico, curavo una rubrica sui libri: ne recensivo due ad ogni numero. "Gutenberg Corner" era il nome di questa rubrica, avendo saputo che su DeBaser è possibile scriverne a riguardo, ho deciso di non perdere l'occasione di riaprire questo piccolo spazio e di condividerlo con gli altri. Nel primo numero scelgo uno dei libri più affascinanti usciti in Italia negli ultimi anni: "La messa dell'Uomo Disarmato".

L'inizio del libro è affidato a Franco, un novizio prete che non decide di continuare l'esperienza sacerdotale e sceglie di fare il contadino nel casolare di famiglia con i genitori. La vita del paese è tranquilla, molto serena e apparentemente distaccata dal mondo circostante. Sulla scena si può scorgere tanta gente comune, persone tranquille, ognuna con i propri ritmi e le consuete attività scandite dai tempi della Natura. Due eventi inquietano Franco: la scelta di non diventare prete, descritta in un epistolario molto sentito, e la partenza del fratello Piero sul fronte in Grecia durante la Seconda Guerra Mondiale. Il ritorno a casa sarà drammatico: arriverà con i piedi congelati e negli occhi le immagini indelebili della morte di tanti ragazzi caduti senza un perché. Il momento più drammatico sarà l'8 settembre: l'occupazione tedesca sconvolge la vita del paese e dei suoi abitanti. Molti fanno una scelta di vita, andando sulle montagne e decidendo di diventare partigiani. La Resistenza diventa un momento importante dove tanti si trovano, decidono di imbracciare le armi per una causa. Oltre a Piero sono tanti i compaesani che lo seguono: Stalino, Sbrinz, Rondine. Per alcuni sarà un viaggio senza ritorno. Ognuno ha una storia, un modo di vivere, una personalità e un sentimento da portare con sé.

Il periodo fino al 25 aprile è descritto da un narratore onnisciente, le diverse peripezie dei gruppi dove sono presenti i protagonisti sono raccontate con perizia e precisione, in uno di questi c'è anche un abate. Egli legge la Bibbia ai partigiani, indice messa e li aiuta nelle loro azioni ma non decide mai di colpire qualcuno, non uccide mai. La conclusione della guerra diventa un momento di riflessione e di pacificazione, alla ricerca di un Senso a tutto quello che è avvenuto. Un bilancio umano molto crudo con Franco che ritorna narratore in prima persona.

Con questo libro si compie un percorso unico nella letteratura italiana: ogni personaggio, maggiore o minore, hai dei connotati, è descritto molto bene ed ha un suo valore intrinseco nella storia. Il nucleo narrativo principale, il racconto della Resistenza, è intenso, passionale e anche preciso. Non ci sono pause o momenti morti: ogni frase ha un suo peso, una sua importanza e serve per rappresentare al meglio un mondo che sembra di fantasia ma ha dei lati estremamente reali. Luisito Bianchi riesce a trascinare il lettore, a commuoverlo e ad immedesimarlo nelle persone presenti nel libro. Ogni emozione che traspira è reale e ci viene restituita con un'intensità neanche pensabile. Non può esistere un distacco tra chi legge e il contenuto dell'opera: si verifica una fusione magica ed immensa. Si potrebbero usare tante parole, forse sarebbero sprecate ma preferisco usarle lo stesso.

Questo è un Capolavoro: un libro sulla Resistenza che non si vedeva in Italia da Fenoglio, qualcosa di struggente ed estremamente drammatico scritto da un uomo che regala al lettore la sua Anima, il suo cuore e lo trasmette alla carta e all'inchiostro affinché possa accettare questo Dono.

Carico i commenti... con calma